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QUANDO NASCE UN BAMBINO… ASSICURATI QUESTI 3 SPAZI!

Quando nasce un bambino…

…si è portati a pensare che la priorità sia quella di avere una cameretta, invece è un errore. O almeno non è un’esigenza da soddisfare necessariamente nell’immediato!

Sicuramente un bebè comporta un’invasione… d’amore in ogni casa.

Figura 1: La famiglia ricostituita – Dr.ssa Cacioppo.

Tuttavia, porta con sé una serie di cambiamenti che possono richiedere tempi più o meno lunghi di adattamento.

Allora, puoi fare in modo che almeno la casa ti venga incontro a questo turbinio di novità, organizzando al meglio gli SPAZI FONDAMENTALI.

E quali sono?

Sono sostanzialmente 3:

  1. UNA POSTAZIONE ALLATTAMENTO CONFORTEVOLE
  2. IL FASCIATOIO
  3. LA CULLA

Ma vediamoli nel dettaglio, così da capire, di ognuna, che cos’è che le rende davvero funzionali.

1. POSTAZIONE ALLATTAMENTO CONFORTEVOLE

Figura 2: Postazione allattamento. Fonte: Pinterest.

Qualunque modalità di allattamento definisce momenti magici, ma anche impegnativi.

Quando, appena diventata mamma, mi chiedevano ogni quanto tempo allattassi il mio bambino, non sapevo rispondere, perché capitava spesso di trascorrere intere giornate seduta ad allattare.

Sembra incredibile! ma è davvero una necessità fisiologica del neonato, che per 9 mesi non ha conosciuto la fame o la sete, e invece adesso si trova a dover “faticare” per riempirsi lo stomaco.

Così allattare diventa un vero e proprio lavoro!

Si è portati a pensare che la posizione dell’allattamento sia unica e sia quella più canonica detta “a culla”.

In realtà, ce ne sono diverse altre che la tua postazione deve assecondare.

Pensa, per esempio, ad un allattamento gemellare o quello in tandem (cioè di quello che coinvolge non solo il neonato, ma anche il fratellino/sorellina più grande)…sarebbe impossibile portare avanti questo lavoro senza ripercussioni sulla salute!

Figura 3: Allattamento in tandem. Fonte: Pinterest.

Una buona postazione può incidere sull’avviamento dell’allattamento, non sempre così semplice e scontato.

Per cui è importante che la postura sia corretta oltre che comoda.

Tralasciando alcuni aspetti soggettivi…

Figura 4: Carlee Benear in una delle sue foto instagram che la ritraggono allattare mentre fa yoga.

…come dovrà essere questa postazione?

  • Innanzitutto comoda, tale da favorire il relax;
  • Con braccioli soffici, larghi, tali da poter appoggiare le braccia ed il bambino, così da non tenere per troppo tempo in tensione le spalle e il collo;
    In questo ci sono d’aiuto i cuscini per l’allattamento, che trovo molto confortevoli soprattutto quando il bambino è appena nato (e anche dopo), oltre che efficaci nell’assecondare la giusta posizione;


    Figura 5: Allattamento al seno con cuscino di supporto “Boppy”.

  • Per maggiore comodità servirebbe un piccolo tavolino per appoggiare lo stretto necessario, come il cellulare (di cui è sconsigliato l’uso durante la poppata), meglio se un libro da leggere, il telecomando della TV, snack, acqua (allattare fa venire una gran sete, anche in inverno!), o il tiralatte quando la stessa postazione viene usata per fare scorte di latte.
    Per questo è bene assicurarsi una presa di corrente vicina, anche se hai apparecchi che funzionano a batteria ricaricabile.

Figura 6: Postazione allattamento “morbida” con tavolino vicino alle prese e appoggio per le gambe. Fonte: Pinterest.

C’è chi preferisce che questa postazione sia a dondolo; chi, invece, preferisce che ci sia un appoggio per le gambe; e chi non riuscirebbe a fare a meno di nessuno dei due.

Figura 7: Postazione allattamento a dondolo. Fonte: Pinterest.

Figura 8: Postazione allattamento con poggiapiedi. Fonte: Pinterest.

Che ne sarà di questa postazione quando il bebè sarà svezzato?

L’angolo allattamento può restare sempre la postazione delle coccole; infatti, il fatto di aver concluso l’allattamento, non implica che il bambino non abbia più bisogno di momenti di contatto e di coccola.

Allora, per esempio, potrai mantenere questa stessa postazione per il racconto delle favole prima della nanna, diventando parte di una ritualità fondamentale per il sonno.

Figura 9: Postazione allattamento usata per raccontare storie. Fonte: Pinterest.

In ogni caso, è importante che sia comoda per entrambi perché faccia cornice a momenti piacevoli e speciali.

In mancanza di spazio la postazione allattamento può essere tranquillamente allestita in soggiorno adattando il divano o la poltrona già acquistati.

2. FASCIATOIO

Inizialmente posiziona il fasciatoio ad un’altezza comoda PER TE, così da agevolarti, soprattutto nel post partum (quando le forze potrebbero non essere al massimo), e che ti permetta di avere sotto mano tutto l’occorrente per il cambio (vestiti puliti, pannolini, pomate, phon, ecc.), in modo da facilitarti il compito anche qualora dovessi trovarti da sola.

Un’altezza comoda per te vuol dire che tu possa appoggiarci i gomiti stando in piedi.

Figura 10: Postazione fasciatoio “comoda”. Fonte: Pinterest.

Anche le alternative salvaspazio possono essere molto ergonomiche e belle. 

In seguito, quando il bambino inizierà a stare seduto da solo o, meglio ancora, a camminare, sarebbe più opportuno usare un fasciatoio montessoriano che dia il tempo al bambino di prendere consapevolezza del proprio corpo senza correre rischi dovuti all’altezza dal pavimento.

Figura 11: Postazione fasciatoio montessoriana La redoute.

A questo scopo sarebbe utile avere uno specchio dove il bambino possa vedere il proprio corpo nella sua interezza.

Considera che in questa fase, il bambino inizia ad affermare la propria personalità, per cui il fatto di essere messo giù steso a farsi cambiare può rappresentare per lui/lei motivo di “sottomissione”.

La prima manifestazione di questo sentimento può essere proprio quella di rifiutarsi di stendersi e farsi cambiare.

Allora è questo il momento di iniziare a mostrargli come ci si cambia stando in piedi o seduti su una sediolina.

Fino ad allora, però, il fasciatoio, così come descritto, è fondamentale!

Resta allora da valutare la stanza più comoda dove posizionarlo: ottimo è il bagno, così da accorciare il percorso all’acqua.

Figura 12: Postazione fasciatoio vicina al lavabo da bagno. Fonte: Pinterest.

Di questo esistono molte soluzioni salvaspazio che permettono di averlo anche sul bidet, sulla vasca da bagno, a muro o addirittura sulla lavatrice.

Figura 13: Postazione fasciatoio su vasca da bagno. Fonte: Pinterest.

Figura 14: Postazione fasciatoio a parete. Fonte: Pinterest.

Figura 15: Postazione fasciatoio su lavatrice. Fonte: Pinterest.

Figura 16: Postazione fasciatoio sopra-bidet richiudibile e con vasca per il bagnetto “Chicco”.

Forse un po’ meno pratica la soluzione pieghevole, ma si tratta pur sempre di una fase iniziale. Per cui se non c’è spazio e non vi va di forare la parete, è una buona alternativa.

Figura 17: Postazione fasciatoio sopra-bidet richiudibile. Fonte: Pinterest.

In ogni caso è sempre opportuno proteggere le prese vicine.

Invece, averlo in camera rende meno traumatico il cambio pannolino notturno, anche se potrebbe essere ugualmente necessario doversi spostare in bagno.

C’è chi, in condizioni davvero estreme di spazio, pratica il cambio pannolino direttamente sul letto, ma non è l’ideale per la tua schiena!

Se gli spazi lo permettono, invece, si può pensare di avere ben due postazioni fasciatoio in casa, purché siano entrambe complete di tutto l’occorrente: pomate allo zinco, mussole, detergente, pannolini, mangia pannolini, phon, vestiti, cesto della roba sporca, ecc.

La maggior parte dei fasciatoi è predisposta per contenere tutto l’occorrente, ma in mancanza si può allestire uno spazio dedicato.

Figura 18: Postazione fasciatoio con tutti gli spazi dedicati. Fonte: Pinterest.

Da non sottovalutare i giochi!

Sì!

I giochi, anche nella zona fasciatoio! Così il bambino sarà impegnato in un’attività che lo tenga relativamente fermo e quanto più calmo possibile durante il cambio (che diventa sempre più movimentato man mano che il bambino cresce).

Un gioco utile può essere, per esempio, la giostrina Munari.

Figura 19: Postazione fasciatoio con giostrina Munari, da proporre ai neonati.

3. LA CULLA

Nei primi mesi è consigliata la condivisione della stanza (non del letto attenzione!), così da agevolare l’allattamento a richiesta durante la notte o intervenire tempestivamente per ogni necessità del bebè.

La culla più bella, e anche più sicura, è quella più semplice.

Peluche, cuscini e paracolpi è meglio tenerli lontani dall’area sonno, in quanto un neonato non ha ancora le capacità fisiche per potersi liberare da questi ostacoli.

In somma non garantiscono un sonno sicuro.

Figura 20: Nell’immagine si vede sul lato sinistro un lettino considerato SICURO dall’OMS.  Se ne vedono pochi così sul web. Fonte: Pinterest.

Per molti neonati la culla sembra “avere le spine” o essere quasi un oggetto di tortura: si svegliano o iniziano a strillare non appena vengono adagiati, buttando in aria tutto il lungo lavoro di addormentamento.

Figura 21: Culla affiancata al letto matrimoniale e alla stessa altezza. Fonte: Pinterest.

Allora la culla ideale in questi casi è quella che viene affiancata al letto, come se fosse un’appendice del letto matrimoniale.

Figura 22: Culla su misura affiancata al letto matrimoniale e alla stessa altezza. Fonte: Pinterest.

Come fai a prevedere se sarà il tuo caso?

In realtà è una reazione naturale quella descritta, dunque molto comune. Cioè il neonato inizia a piangere nel momento in cui si sente indifeso (lontano dalla madre) e vulnerabile, per cui il suo pianto è una richiesta di aiuto per essere messo in salvo.

Un istinto primordiale, senza il quale probabilmente ci saremmo estinti.

Per questo consiglio un lettino trasformabile evolutivo perché puoi usarlo come culla classica, ma anche affiancarlo al letto matrimoniale, risolvendo anche i problemi di spazio in quanto si adatta alle esigenze e alla crescita del/della bambino/a.

Figura 23: Lettino trasformabile. Fonte: Pinterest.

Figura 24: Lettino trasformabile – evolutivo. Fonte: Pinterest.

4. IL QUARTO SPAZIO

In realtà ci sarebbe anche un quarto spazio da considerare, ovvero quello del bagnetto.

Figura 25: Foto ironica di bambino con galleggiante. Fonte: Pinterest.

Se hai una vasca da bagno, sarà più facile adattarla al bambino nelle varie fasi della crescita, altrimenti serviranno delle alternative altrettanto pratiche e sicure.

Figura 26: Vaschetta OK Baby S790/B su supporto per vasca da bagno.

Esistono degli adattatori per il lavabo, anche se io preferisco le vaschette appositamente pensate per il lavaggio del neonato, con cavalletto richiudibile e, dunque, salvaspazio.

Figura 27: Bambino in adattatore bagnetto per lavabo. Fonte: Pinterest.

Certo, in ogni caso, non pensare che siano così sicure da poter lasciare da solo il bambino, ma sicuramente sono di grande supporto!

Figura 28: Vaschetta OK Baby S790/B su cavalletto da terra con portaasciugamano.

Tu ce li hai tutti questi spazi in casa? Quale ti manca ancora?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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CAMERETTA PICCOLA (0 – 6 ANNI)

Di un intero ambiente domestico non c’è nulla di più complesso dell’arredare una cameretta piccola (0 – 6 anni).

La cameretta è di per sé complessa perché deve seguire l’evoluzione del suo piccolo abitante, che, in pochi anni, passa dall’essere neonato, a bambino, adolescente e adulto.

I PRINCIPI BASE

Innanzitutto bisogna partire da 3 principi base:

  1. esigenze;
  2. spazio libero;
  3. sicurezza.

Per capire come arredarla in modo funzionale è bene focalizzarsi su quali esigenze deve soddisfare.

In generale, una stanza per ragazzi si pensa a RIEMPIRLA con letto, comodino, armadio e scrivania, perché tutto sommato sono gli arredi di cui si ha bisogno in età scolare (quindi buona parte della vita dei giovani).

Se, però, stiamo parlando di una cameretta di un/una bambino/a di età prescolare, quindi 0 – 6 anni, le cose cambiano non di poco, proprio perché ci sono tutt’altre esigenze.

Per questa fascia d’età si deve abbandonare il concetto di RIEMPIRE lo spazio, e abbracciare, invece, quello di SVUOTARE.

Una bella sfida, ma, soprattutto quando gli spazi sono ridotti, è fondamentale per la SICUREZZA dei più piccoli, e non solo!

LA TEORIA DI MARIA MONTESSORI

Avere dello spazio libero costituisce principio cardine in particolar modo per i sostenitori, come me, del metodo Montessoriano.
Si tratta di un sistema messo a punto dalla pedagogista Maria Montessori, da cui il nome, che si basa sul principio di indirizzare il/la bambino/a verso una conquista spontanea della propria autonomia.

Un ambiente progettato a misura di bambino/a gli permette libertà di scegliere e agire in modo autonomo, così che non debba ricorrere all’assistenza di un adulto per compiere le azioni più comuni.

SVUOTARE lo spazio, dunque,  per concedere un ambiente più sicuro nella fase di sviluppo e consolidamento delle capacità motorie. Significa rinunciare al superfluo, insegnamento non da poco, anche per i piccolissimi.

Alcune abitudini, per potersi incardinare nella natura del/della bambino/a, è bene trasmetterle fin dalla prima infanzia, e soprattutto attraverso l’esempio, più che con le parole.
Tra queste, al vertice devono esserci ordinepulizia, non solo per una questione di sicurezza, ma anche di salute.

Vediamo, per tanto, come dividere idealmente lo spazio di una cameretta per rispondere alle esigenze del bambino durante la crescita da 0 a 6 anni, pur mantenendo dello spazio libero per garantire lo svolgimento di tutte le attività nella massima sicurezza.

1. ZONA SONNO

La culla/lettino

Esistono culle allungabili che seguono la crescita del/della bambino/a. Comode soluzioni salva – spazio e salva – portafogli!

Figura 1: Culle allungabili per bambini e neonati

I letti montessoriani, oltre ai vantaggi per l’autonomia del/della bambino/a, sono sicuramente più economici.
Consistono, infatti, semplicemente di un materasso poggiato per terra, o tutt’al più su un piccolo rialzo per la rete a pavimento. Sono circondati da tappeti morbidi, così da garantire un approdo in ogni caso sicuro.

Figura 2: Materasso per lettino Montessori. Fonte Pinterest.

Figura 3: Materasso per lettino Montessori. Fonte Pinterest.

Lo stesso letto può essere usato sin dalla nascita con un riduttore, per abbracciare il/la bambino/a in uno spazio ancora molto grande per lui.

Figura 4: Paracolpi per lettino Montessori. Fonte Babymilano

Figura 5: Riduttore ad amaca per lettino Montessori. Fonte Pinterest – Design Therapy.

La poppata

Il letto montessoriano così descritto risulta molto pratico anche per la mamma, che può allattare direttamente qui e farlo addormentare senza correre il rischio di svegliarlo/a nel fatidico passaggio dalle calde braccia di mamma alle fredde lenzuola (anche se in piena estate!), guadagnando anche lo spazio della sedia da allattamento!

Figura 6: Lettino Montessori

Figura 7: Letto capanna. Fonte Pinterest.

Oggi stanno prendendo piede i cosiddetti “letti capanna” che hanno la struttura in legno naturale che richiama proprio quella di una capanna/rifugio, da poter rivestire con tende per creare un momento di gioco creativo (da tenere opportunamente raccolte o comunque in modo ordinato per evitare di rimanerci intrappolati, come talvolta succede con le lenzuola anche a noi adulti).

Figura 8: Letto capanna. Fonte Pinterest

Figura 9: Letto capanna. Fonte Pinterest – my fantasyroom.

Figura 10: Letto capanna. Fonte Pinterest

Figura 11: Letto capanna. Fonte Pinterest – blog myfantasyroom

2. ZONA CAMBIO

Il fasciatoio

Il fasciatoio deve essere stabile, perché i cambi pannolino in molti casi sembrano un vero e proprio duello al più forte! Ne esistono di validi e tutti salvaspazio: da quello a scomparsa a parete a quello che si monta sul lettino tradizionale, dal fasciatoio da bagno a quello che si può montare su un qualunque supporto piano, più comodo se integrato alla cassettiera cui in seguito il/la bambino/a potrà avere accesso autonomo per il cambio vestiti, restando sempre un utile vano contenitore. In fine utilissimo quello portatile.

Figura 12: Fasciatoio a scomparsa a parete. Fonte bricoportale 

Figura 13: Fasciatoio a parete. Fonte Pinterest – blog mylittleroom 

Figura 14: Fasciatoio da lettino. Fonte Pinterest – familynation

Figura 15: Fasciatoio con ampia cassettiera integrata. Fonte Pinterest – Maisons du Monde

L’area fasciatoio con il tempo fungerà soltanto da cassettiera o potrà cedere il posto ad un armadio basso.

Figura 16: Fasciatoio appoggiato su cassettiera. Fonte Pinterest – giovannalotta

3. ZONA GIOCO

Nei primi mesi lo spazio da dedicare al gioco potrà essere occupato da un tappeto attivo con uno specchio flessibile (quindi sicuro) e la cosiddetta palestrina, come primi elementi di stimolazione.

Figura 17: Palestrina. Fonte Pinterest

Volendo si può già inserire qualche mensola o una libreria accessibile al/alla bambino/a, dove siano ben visibili le immagini delle copertine da cui poter riconoscere i libri, non sapendo ancora leggerne i titoli.
In generale i ripiani a giorno fino ai 12 mesi consentono di avere tutto a vista e di avere ben chiara la scelta dei giochi.

Figura 18: Mensole per tenere i giochi a vista. Fonte Pinterest

Ripeto che pochi giochi devono essere a vista. Gli altri possono essere riposti in ceste dai tessuti rigidi o in vimini, non molto profonde così da rendere agevole e sicura l’eventuale ricerca.

Figura 19: Cesta per giochi in rattan. Fonte Pinterest

Figura 20: Ceste per giochi in rattan inserite in mobile a giorno ancora a parete. Fonte Pinterest

Si può proporre la rotazione dei giochi che consiste nel tenere esposti solo alcuni giochi, cambiandone la disposizione a cadenza settimanale, o per riporli periodicamente nella cesta, e poi di nuovo a vista, così che il/la bambino/a ne apprezzi ogni volta stimoli e vantaggi diversi, e li possa sfruttare più a lungo senza annoiarsi.

Quando la noia avrà avuto il sopravvento, sarà giunto il momento di mettere definitivamente via quel gioco.

La rotazione farà sicuramente ridurre il numero di oggetti e di conseguenza aumenterà lo spazio a disposizione, ed anche il vostro portafogli ne gioverà!

Insieme ai giochi si può introdurre qualche oggetto innocuo di uso comune, con cui il/la bambino/a potrà cominciare a familiarizzare, magari inizialmente sotto la supervisione di un adulto, come mollette, cucchiai in legno, colino, ecc.

Oltre tutto, a livello educativo, pochi giochi permettono al/alla bambino/a di stimolare la concentrazione su quello che sta facendo.

Da evitare:

  • La televisione. Un accessorio sconsigliato, se non per un uso strettamente limitato ed insieme ad un adulto; così come praticamente inutili, per questa fascia d’età, risultano pc, tablet e telefono cellulare, nonostante la precocità delle ultime generazioni.
    In futuro la tv si potrà appendere alla parete guadagnando spazio sulla scrivania per un eventuale pc.
  • Le piante. Sebbene la presenza di alcune piante possa conciliarsi con una camera da letto, è sconsigliabile in un ambiente per bambini, poiché rappresentano sempre un elemento di curiosità, il cui approccio va gestito sempre sotto sorveglianza di un adulto, tenuto conto anche della tossicità di alcune piante domestiche se ingerite.

4. ZONA STUDIO

Man mano, dopo il primo anno si inizia a definire con un tavolino da gioco e delle piccole sedie, quella che verso i 6 anni diventerà la zona studio. Ne esistono veramente di ogni tipo, forma e colore, alcuni perfino regolabili in altezza ed inclinazione, così da accompagnare la crescita del/della bambino/a; alcuni tavolini hanno spazi contenitori, altri ancora permettono diverse varianti del piano d’appoggio con attività integrate.

Figura 21: Tavolino per bambini con sedie a scomparsa. Fonte Il laboratorio di Michael

Figura 22: Tavolino con sedie per bambini in stile scandinavo. Fonte Pinterest

Figura 23: Tavolino con sedie per bambini in stile scandinavo. Fonte Pinterest

Figura 24: Tavolino con sedie per bambini. Fonte Pinterest

Figura 25: Area gioco bambini con tavolino con sedie, sacca portagiochi in tessuto e mensole basse. Fonte Pinterest – Jennifer Lucas

Figura 26: Area gioco bambini con tavolino/scrivania e sedia, sacca portagiochi in tessuto e tappeto morbido. Fonte Pinterest – my fantasyroom.

Figura 27: Area gioco bambini con tavolino e sedie, e tappeto in fibra naturale. Fonte Pinterest 

Figura 28: Tavolo multigioco da 1 a 8 anni. MUtable di mukako.

LO STILE

Secondo le indicazioni fin qui riportate, lo stile più idoneo per i più piccoli è lo stile nordico/scandinavo.

Figura 29: Area gioco bambini in stile nordico scandinavo. Fonte Pinterest 

Questo stile, infatti, si contraddistingue per i toni chiari, amici dei piccoli spazi, poiché tendono a restituire una percezione più allargata dell’ambiente.

Grazie all’elevato indice di riflessione permettono, inoltre, di sfruttare meglio la luce naturale, che è quella più confortevole.

In assenza di luce naturale sarà fondamentale quella artificiale per cui si lascia ampio spazio alla fantasia per tutte le forme e colori.

Per i più piccoli sono sufficienti luci a soffitto e piccoli elementi luminosi a batteria che possano rassicurare chi teme il buio della notte o di un improvviso black out.

Figura 30: Lampadario Up di Stazione Luce

Figura 31: Lampada da soffitto Memory di Brokis

Figura 32: Lampada da soffitto Teddy Bear Ceiling Lights di Elle Home Decor.

Figura 33: Lampada Monkey Table di Seletti.

Figura 34: Luce notturna Miffy di Bovouvou.

LE DECORAZIONI

Lo stile scandinavo è aperto all’uso di carte da parati o pitture di fantasia, per cui non sono da escludere anche gli effetti del color block che si può sfruttare anche per una suddivisione più armoniosa delle zone.

Figura 35: Color block a fiocco che evidenzia la zona sonno. Fonte Pinterest.

Figura 36: Color block che evidenzia la zona sonno e le decorazioni da parete. Fonte Pinterest.

Figura 37: Color block che evidenzia la zona sonno e le decorazioni da parete. Fonte Pinterest.

Figura 38: Mensole decorative. Fonte Pinterest – grao de gente.

Figura 39: Color block che evidenzia la zona sonno. Fonte Pinterest.

Figura 40: Color block che divide idealmente gli spazi di fratello e sorella. Fonte Pinterest.

E’ uno stile che predilige il legno naturale, limitando l’uso delle vernici (quelle consentite sono quelle certificate EN71); e le forme della natura per lo più tondeggianti, riducendo notevolmente gli spigoli, che nei piccoli spazi elevano l’indice di pericolosità.

Figura 41: Esempio di stile nordico scandivano in zona giorno che predilige toni chiari, forme naturali, tondeggianti e quindi sicure anche per i più piccoli. Fonte Pinterest.

Figura 42: Esempio di stile nordico scandivano in zona giorno che predilige toni chiari, forme naturali, tondeggianti e quindi sicure anche per i più piccoli. Fonte Pinterest.

RISCHIO RESIDUO

In ogni caso è opportuno guardare con gli occhi di un/una bambino/a per provare ad immaginare tutto ciò che di pericoloso potrebbe incuriosirlo/a e che si dovrà rendere inaccessibile, come le prese di corrente, che vanno nascoste o protette; ricordo, come scritto prima, che vanno protetti anche eventuali gli spigoli, e va impedito l’accesso alle scale, finestre e balconi.

Tuttavia, anche le cadute riservano il loro carattere educativo, purché si riducano al minino i potenziali danni.
A sostegno di questo principio, lo stile scandivano, prediligendo forme e materiali molto naturali, si caratterizza per i pavimenti in parquet e tappeti che attutiscono l’eventuale caduta.

Figura 43: Esempio di area gioco in stile nordico scandivano che predilige forme naturali, tondeggianti, e materiali come il legno del parquet e tessuti atossici. Il tappeto insieme al parquet attutisce maggiormente le eventuali cadute (rispetto per esempio ad un marmo o ad un gres). Fonte Pinterest.

Figura 44: Esempio di area gioco in stile nordico scandivano che predilige forme naturali, tondeggianti, e materiali come il legno del parquet e tessuti atossici. Il tappeto insieme al parquet attutisce maggiormente le eventuali cadute (rispetto per esempio ad un marmo o ad un gres). Fonte Pinterest.

Quali sono, invece, le tue principali preoccupazioni rispetto alla stanza del/della tuo/a bambino/a?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!