Tag: cameretta piccola

CAMERETTA PICCOLA: MEGLIO PARETE A TEMA O PARETI NEUTRE?

Quante sono tormentate dal dubbio se in una cameretta piccola sia meglio una parete a tema o pareti neutre?

Un dubbio che coglie anche una cerchia più ampia, non solo per problemi di spazio, ma piuttosto per il fatto che col tempo una parete più particolare potrebbe stancare.

E già in queste poche righe sono emersi diversi nodi da sciogliere.

I colori

Partiamo dal fatto che è fortemente sconsigliato “bombardare” i bambini piccoli con colori molto accesi, contrariamente all’idea comune che vuole che lì dove ci sono bambini ci siano mille colori.

Figura 1: Esempio di area gioco eccessivamente stimolante per bambini della fascia 0 – 1 anno.

I neonati neanche li distinguono più di tanto, sebbene ne colgano alcuni contrasti.

Nonostante tutto anche in questa circostanza vengono introdotti gradualmente: prima il bianco ed il nero, poi si aggiunge il rosso e in step successivi tutti gli altri.

Da quando si è diffusa l’idea che più stimoli si ricevono in età precoci più si è facilitati all’apprendimento, più abbiamo letteralmente iniziato a bombardare questi bambini.

Per lo più con l’ambizione di tirare su dei geni, piuttosto che per interesse verso una sana crescita emotiva e intellettiva.

Con questa tendenza a trasformarli in trofei da vantare, si sono persi di vista i tempi che sono realmente necessari a metabolizzare le novità.

Con essi si è perso il rispetto verso i bambini e verso i tempi fisiologici per capire se sono attratti solo temporaneamente dalla novità o se, invece, questa proposta ha suscitato loro un interesse più profondo.

Non è nemmeno giusto lasciare i bambini in un ambiente grigio, ma tutto va dosato.

Infatti, proponendo uno o pochi stimoli alla volta, i bambini avranno modo innanzitutto di notarli, di studiarli, conoscerli, di esercitare la concentrazione e sviluppare al meglio tutte le abilità che ne derivano.

Ecco perché con i bambini è sempre preferibile utilizzare colori neutri, soprattutto per quanto riguarda l’ambiente, perché un gioco puoi sempre metterlo via, un abito puoi sempre cambiarlo o abbinarlo con qualcosa di più sobrio, ma uno spazio, soprattutto a casa, viene vissuto per un periodo relativamente lungo e soprattutto deve fare da sfondo alle attività, come una vera e propria scenografia.

Prendiamo, per esempio, uno di quei tappeti da gioco molto colorati, con colori vivaci.

E immagina di proporre su questo tappeto una pallina rossa.

Si farà fatica a notarla in mezzo a tante immagini.

Questo è un errore che ho fatto anch’io in passato e, infatti, non capivo perché mio figlio si agitava tantissimo quando lo mettevo sul tappeto, senza, tuttavia, impegnarsi a raggiungere il gioco proposto.

Semplicemente non notava il gioco.

E non sapeva da dove iniziare a studiare quel paesaggio colorato con tonalità innaturali e molto stimolanti.

Figura 2: Esempio di tappeto gioco per la fascia 0 –  1 anno, in cui si fa fatica ad individuare i giochi proposti.

A pochi mesi non si è in grado di gestire tutti questi stimoli.

È, invece, questo il momento di allenarli!

Gli stimoli

Appena arrivati a questo mondo la voglia di conoscere è troppo entusiasmante per definire un ordine di priorità.

I neonati non sanno che cosa siano le priorità, o meglio non le sanno riconoscere.

Per esempio, possono essere stremati, ma se sono circondati da qualcosa di attrattivo, anche il sonno e la stanchezza passano in secondo piano.

Motivo per cui, in particolar modo, una camera da letto deve rilassare per favorire l’addormentamento.

Spesso si posiziona la giostrina per neonati proprio sopra la culla. In realtà, questa, al di là di qualche melodia rilassante che può riprodurre, stimola all’attività, invece che conciliare il sonno.

I bambini la studiano, vogliono afferrarla, e magari ad un certo punto si addormentano per sfinimento.

Tornando alla parete a tema in cameretta, non è completamente sconsigliata se prevede tonalità e fantasie rilassanti.

Su questo aspetto si potrebbe aprire un altro tema molto ampio, nel senso che sono le tonalità neutre o pastello quelle considerate più rilassanti per la maggior parte delle persone, ma non per tutte.

Prendiamo per buono che sia valido per tutti i neonati, in quanto non hanno ancora definito una propria personalità e, quindi, una vera e propria preferenza del colore.

Parete a tema: come può valorizzare una cameretta piccola

Perché una parete a tema possa davvero valorizzare una camera, deve essere ben proporzionata rispetto allo spazio e rispetto ai materiali contenuti nell’ambiente (arredi, tessili e giochi).

Infatti, anche un ambiente caotico, troppo pieno, potrebbe trasmettere inquietudine, al pari di un colore troppo acceso predominante.

Inoltre, il fatto di lasciare dello spazio vuoto rende più facili i cambiamenti, che sono molto frequenti nei primi anni di vita; di conseguenza ne stimola la creatività.

Proprio perché un ambiente per bambini è suscettibile di cambiamenti, io non mi preoccuperei che una parete a tema possa stancare, perché è una di quelle cose che si può facilmente cambiare (diversamente da un pavimento o da una parete rivestita di piastrelle).

Blocchi di colore

Volevo, però, sottolineare che una parete a tema non è l’unico modo per abbellire una cameretta, ma soprattutto per uno spazio piccolo, e per giunta, per dei bambini che devono ancora ben definire i propri gusti, io tenderei ad utilizzare dei blocchi di colore dalle forme più simpatiche, che tendono ad armonizzare l’ambiente, a creare un accento alle diverse funzioni che si possono svolgere (angolo sonno, area gioco, area studio, vestizione) o per mettere in risalto dei dettagli che altrimenti passerebbero inosservati (come i pomelli attaccapanni, uno specchio, ecc.).

Figura 3: Esempio di piccola camera da letto con blocchi di colore sulle pareti, che definiscono l’area adibita ad ufficio e quella dedicata ai letti.

Il ruolo della natura

In ogni caso, elementi che riprendono la natura, o forme tondeggianti e sinuose che la ricordano, trasmettono sensazioni di relax, perché ci riportano al nostro ambiente primordiale (quello dell’uomo primitivo sostanzialmente).

Anche se siamo nati nel mondo civilizzato, è un po’ come se conservassimo nel nostro patrimonio genetico il dato che siamo fatti per stare nella natura.

Figura 4: Esempio di piccola cameretta da letto/camera ospiti con blocchi di colore che riprendono forme tondeggianti con richiami alla natura (sole). Elementi che vengono ripresi nei tessili inseriti nel progetto (tappeto).

Dunque, OK a immagini di paesaggi, animali o forme che ricordano fiori, coralli, onde del mare, ecc.

Figura 5: Anche quadri e piccole decorazioni che ricordano la natura svolgono una importante funzione di rilassamento nei bambini piccoli.

Se l’area gioco è nella cameretta, ma resta fuori dal campo visivo al momento del riposo, allora oserei un po’ di più con il colore; infatti lo spazio del gioco deve stimolare all’attività, controllando gli eccessi, perché deve pur sempre invitare anche alla concentrazione.

Diversamente, può diventare un ostacolo allo sviluppo delle abilità.

Riepilogo

Facendo un riepilogo, in questo articolo ti ho spiegato come potrebbe essere valorizzata una cameretta piccola, così da renderla simpatica ma allo stesso tempo educativa per i nostri bambini.

1.I colori neutri devono essere predominanti per favorire il rilassamento. Vanno anche bene colori d’accento ma prestando molta attenzione a dosarli e distribuirli omogeneamente in tutto l’ambiente, per non renderlo caotico.

2. OK a pareti a tema solo se:

    • con tonalità neutre o con colori d’accento ben dosati;
    • se riprendono temi naturali (paesaggi, fiori, animali);
    • se riprendono forme non troppo geometriche.

3. In alternativa alle pareti a tema, puoi usare i blocchi di colore per definire le varie funzioni della camera, identificando quella dedicata al sonno, alla lettura, al gioco, ecc.

Se hai bisogno di supporto, scrivimi nella sezione dei contatti per prenotare una call conoscitiva.

Ti risponderò il prima possibile.

Se invece hai domande, lascia un commento qui sotto a questo articolo e ti risponderò personalmente!

Read More

UN TAVOLO PER TUTTI

In una casa piccola spesso il tavolo da pranzo neanche ci sta, per cui, quando c’è, conviene che sia un tavolo per tutti!

Una questione di spazio, sì, ma il pranzo o la cena con la famiglia riunita tutta intorno ad uno stesso tavolo diventa anche un rituale fondamentale per l’educazione dei più piccoli, fin dallo svezzamento.

Come sai non sono psicologa né educatrice, ma per progettare una sala da pranzo perfetta per bambini (e adulti), parto da alcuni principi base della teoria montessoriana.

I PRINCIPI BASE

Uno dei fondamenti del metodo Montessori è quello di lasciare il bambino libero di sperimentare.

Il processo di apprendimento è basato sull’errore e sul successo, per cui non serve che qualcuno gli dica che sta sbagliando.

Lo nota già dal risultato: se non è quello desiderato, deve modificare qualcosa.

In tutto questo l’adulto, osservando il comportamento e gli interessi del bambino, adatta l’ambiente (sia quello fisico sia quello sociale) per creare le giuste condizioni al suo personale percorso di apprendimento.

Allo stesso tempo, anche il bambino osserva gli adulti: i nostri comportamenti e le nostre azioni fanno più scuola di tutto quello che possiamo dire o raccontare.

Siamo i loro modelli di vita, tutto ciò che facciamo verrà presto imitato e acquisito come proprio, in modo naturale.

Perché un tavolo per TUTTI?

Questo già spiega il perché un tavolo per tutti possa sostenere l’educazione a tavola, sia per quello che si fa, cioè mangiare e che cosa mangiare (è dunque il momento di seguire un’alimentazione sana se non lo si fa già) sia per come lo si fa (come impugnare il cucchiaio, come utilizzarlo per portare il cibo alla bocca, come bere al bicchiere senza rovesciare l’acqua, ecc.).

Allo stesso tempo non aspettarti che i risultati siano perfetti sin da subito.

L’abilità richiede esercizio e una serie di errori.

Per cui inizialmente sarà più il cibo che finirà per terra (o in testa e sui vestiti) che quello che effettivamente avrà mangiato; ma soprattutto richiede sperimentazione.

Questo significa che il cibo che finisce per terra, potrebbe non esserci finito sempre accidentalmente, ma con l’intenzione di capire che cosa succede: se si rompe o se si spiaccica sul pavimento, perché cade verso il basso e non verso l’alto, per vedere la tua buffa espressione o per chissà quale altro motivo!

Allora, per evitare le grandi pulizie ad ogni pasto, ti suggerisco superfici facilmente lavabili che possano  agevolarti soprattutto nei primi mesi.

Per esempio, molto utile è il tappetino pappa.

1: Seggiolone evolutivo Leander con tappeto Altramoda.

Questo in foto nello specifico è di altramoda in pelle vegana e gomma naturale, così da poterlo usare serenamente anche come tappeto da gioco.

Il senso di appartenenza che trasmette il condividere lo stesso tavolo è molto importante, oltre che per l’educazione, anche a stabilire un buon rapporto con il cibo.

  • In quanto a educazione, il fatto di non sentirsi un membro esterno e/o speciale lo indurrà più facilmente a rispettare le regole di tutti, per esempio: iniziare a mangiare quando si è tutti a tavola; che il cibo resta a tavola e non lo si porta in giro per casa, sia per rispetto, perché il cibo non va sprecato, sia per ordine e pulizia, ma anche per una questione di sicurezza.
    Si lascia il tavolo solo quando si è finito di mangiare e si fa una cosa per volta: o mangiare o giocare.
  • Per quanto riguarda il rapporto con il cibo, vedere gli altri che gustano ciò che è in tavola tende ad trasmettere fiducia verso ciò che “i grandi mangiano”, perché se lo mangiano loro, e con gusto, vuol dire che è buono e affidabile.Quante mamme mi raccontano di inventarsi di tutto pur di assicurarsi che il proprio bambino si nutra a sufficienza!Ora, considerato che comunque i bambini hanno un innato senso di autoregolazione per la fame e per la sete, che bisogna assecondare e non alterare, consumare regolarmente pasti condivisi (nelle dimensioni e nel formato sicuro per l’età) li porterà ad apprezzare ciò a cui la famiglia è abituata, senza esasperarsi troppo.
    Fidati!

E adesso veniamo a noi: come può uno stesso tavolo andar bene per l’adulto ed essere allo stesso tempo a misura di bambino?

ADATTABILITÀ

Un ambiente confortevole è un ambiente che si adatta alle caratteristiche ed esigenze di chi lo vive.

Banalmente, anche una sedia da ufficio per essere ergonomica deve potersi regolare in altezza e inclinazione.

La difficoltà principale nella scelta di un tavolo che vada bene a tutti, è che la differenza di statura tra adulti e bambini piccoli è notevole, per cui per poter utilizzare un tavolo tutti insieme e nella stessa circostanza, qualcuno deve scendere a compromessi.

LA SEDUTA

La soluzione più confortevole (soprattutto per l’adulto) è quella del seggiolone.

Un seggiolone senza il piano d’appoggio integrato permette al bambino di condividere lo stesso tavolo degli altri commensali.

2: Sedia evolutiva STOKKE

Anche se potrebbe non avere autonomia nel salire e scendere dalla sedia, quanto meno lo farà sentire parte attiva di questo importante momento di convivialità.

3: Sedia evolutiva STOKKE

Una valida risposta a queste esigenze ce la danno le cosiddette SEDIE EVOLUTIVE, che assecondano la crescita del bambino e della sua autonomia.

Queste sedie, infatti, sono così chiamate proprio perché si evolvono insieme ai bambini, accompagnandoli dalla nascita (utilizzate come sdraietta), fino all’adolescenza, quando diventano comode sedie da scrivania.

Un notevole guadagno di spazio, se pensi che cambiando pochi accessori assolve a diverse funzioni; e di denaro, poiché è un investimento che ti accompagna praticamente per la vita, non una scelta circoscritta al periodo dell’infanzia.

4: Sedia evolutiva STOKKE

Proprio per questo vengono progettate con un design pulito ed essenziale che ben si conforma con il resto, senza identificarsi come mero accessorio da bambini.

5: Sedia evolutiva STOKKE e sedia junior AGAM (bianca).

Diverse sono le tipologie. Più noti i modelli della Stokke, ma molti hanno la caratteristica “evolutiva” o comunque adattabile alle diverse altezze.

Qui di seguito alcuni esempi, ma ce ne sono di tanti modelli.

6: Maxi-Cosi Moa seggiolone pappa evolutivo

                

7: Seggiolone evolutivo Nomi.                            8: Seggiolone evolutivo Leander.                                    9: Seggiolone evolutivo Pappy.

                 

  10: Seggiolone growing green Nobodinoz.                      11: Seggiolone evolutivo Safety.                                    12: Seggiolone pappa Yoleo.

Questi si configurano proprio come sedie, per cui per quanto possano regolare l’altezza della seduta, hanno dimensioni che si adattano perfettamente ad un tavolo standard.

Non vanno bene come sgabelli per piano snack, perché troppo bassi.

Esistono tuttavia dei seggiolini indicati proprio per altezze fuori misura.

  13: Seggiolone evolutivo Born up Miffy.

In alternativa si può ricorrere a soluzioni appositamente progettate.

Alcuni seggioloni di questo tipo si configurano come arredi salvaspazio perché trasformabili in più tipologie di arredi per bambini.

Vediamo alcuni esempi.

La torre di apprendimento della Montessori Universet diventa seggiolone pappa, tavolo con sedia e può essere associata ad una rampa da arrampicata/scivolo.

  14: Torre di apprendimento multiuso di “Montessori Universet”.

Altri diventano delle culle…

15: Seggiolone evolutivo di Le Figaro Madame.

16: Lettino mobile Waldin in legno.

…dipende dalle singole esigenze.

IL PIANO

Un tavolo per tutti potrebbe essere un tavolo da pranzo trasformabile in un tavolino da soggiorno, dove poter consumare la merenda tutti insieme. La brevità della merenda ci permette di sedere con loro senza rimetterci troppo la schiena 😅

17: Tavolo artigianale Round.

Il fatto di avere un accesso più comodo, ci permette di coinvolgere il bambino anche nelle attività di apparecchiatura, a versare del thè in una tazza, alla decorazione della tavola stessa con fiori.

Rendere la tavola bella lo educherá alla bellezza, ad associare l’evento a qualcosa di attrattivo. Ad associare la socialità ad un momento piacevole.

18: Tavolo allungabile Fahrenehit di Altacom.

Il tavolo che mi rende più tranquilla è quello tondo/ovale.

19: Loon Peak Arnara solid 1 coffee table.

20: Tavolino trasformabile saliscendi Paris di Compar.

Questa preferenza rende la scelta molto più limitante.

21: Tavolino trasformabile saliscendi Paris di Compar.

22: Tavolino Salotto Trasformabile Allungabile in metallo e ceramica – Gioacco.

23: Tavolo sagomato in legno Robot di Altacom.

E questo non significa che siccome non ha spigoli, il bambino non si farà male, ma sicuramente ne riduce la probabilità e/o la gravità.

24: Tavolo allungabile Fahrenehit Altacom.

In un ambiente piccolo dove spesso bisogna correre di qua e di là, un tavolo senza spigoli è una sicurezza per tutti.

Da quando il nostro piccolo ha iniziato a stare in piedi ed abbiamo eliminato il tavolino trasformabile rettangolare in vetro del nostro soggiorno, le gambe mie e di mio marito hanno meno ferite 😅

Un tavolo trasformabile di questo tipo sarà, dunque, sempre sfruttato e sempre condiviso sia nella versione “bassa” sia in quella ad altezza adulto.

Se lo spazio permette, potete alternare al tavolo da pranzo per i pasti principali, il tavolo per bambini per la merenda.

In questo caso avrete ben due tavoli a misura di tutti, avendo cura di scegliere anche per questi, soluzioni salvaspazio.

Per esempio il tavolino che può essere utilizzato come torre di apprendimento, quello con le sedie ad incastro o quello che nasconde i giochi.

25: Torre montessoriana convertibile.

26: Tavolo Ekine Montessori di Hannun kids.

27: Scrivania Old School di Dream with us.

Non deve essere necessariamente un tavolo per bambini. E’ sufficiente un tavolo basso, a loro misura può essere utilizzato comodamente.

Questo tavolo Maisons du monde è perfetto per i bambini e per gli adulti grazie al suo piano sollevabile, che lo rende anche un ottimo contenitore di giochi, contribuendo a mantenere l’ordine.

28: Tavolino basso con piano sollevabile di Maisons du monde.

Insomma, ce n’è per tutti!

Avevi mai pensato a come questi arredi potessero diventare tuoi alleati nella gestione dei bambini e dei piccoli spazi?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

CAMERETTA PICCOLA (0 – 6 ANNI)

Di un intero ambiente domestico non c’è nulla di più complesso dell’arredare una cameretta piccola (0 – 6 anni).

La cameretta è di per sé complessa perché deve seguire l’evoluzione del suo piccolo abitante, che, in pochi anni, passa dall’essere neonato, a bambino, adolescente e adulto.

I PRINCIPI BASE

Innanzitutto bisogna partire da 3 principi base:

  1. esigenze;
  2. spazio libero;
  3. sicurezza.

Per capire come arredarla in modo funzionale è bene focalizzarsi su quali esigenze deve soddisfare.

In generale, una stanza per ragazzi si pensa a RIEMPIRLA con letto, comodino, armadio e scrivania, perché tutto sommato sono gli arredi di cui si ha bisogno in età scolare (quindi buona parte della vita dei giovani).

Se, però, stiamo parlando di una cameretta di un/una bambino/a di età prescolare, quindi 0 – 6 anni, le cose cambiano non di poco, proprio perché ci sono tutt’altre esigenze.

Per questa fascia d’età si deve abbandonare il concetto di RIEMPIRE lo spazio, e abbracciare, invece, quello di SVUOTARE.

Una bella sfida, ma, soprattutto quando gli spazi sono ridotti, è fondamentale per la SICUREZZA dei più piccoli, e non solo!

LA TEORIA DI MARIA MONTESSORI

Avere dello spazio libero costituisce principio cardine in particolar modo per i sostenitori, come me, del metodo Montessoriano.
Si tratta di un sistema messo a punto dalla pedagogista Maria Montessori, da cui il nome, che si basa sul principio di indirizzare il/la bambino/a verso una conquista spontanea della propria autonomia.

Un ambiente progettato a misura di bambino/a gli permette libertà di scegliere e agire in modo autonomo, così che non debba ricorrere all’assistenza di un adulto per compiere le azioni più comuni.

SVUOTARE lo spazio, dunque,  per concedere un ambiente più sicuro nella fase di sviluppo e consolidamento delle capacità motorie. Significa rinunciare al superfluo, insegnamento non da poco, anche per i piccolissimi.

Alcune abitudini, per potersi incardinare nella natura del/della bambino/a, è bene trasmetterle fin dalla prima infanzia, e soprattutto attraverso l’esempio, più che con le parole.
Tra queste, al vertice devono esserci ordinepulizia, non solo per una questione di sicurezza, ma anche di salute.

Vediamo, per tanto, come dividere idealmente lo spazio di una cameretta per rispondere alle esigenze del bambino durante la crescita da 0 a 6 anni, pur mantenendo dello spazio libero per garantire lo svolgimento di tutte le attività nella massima sicurezza.

1. ZONA SONNO

La culla/lettino

Esistono culle allungabili che seguono la crescita del/della bambino/a. Comode soluzioni salva – spazio e salva – portafogli!

Figura 1: Culle allungabili per bambini e neonati

I letti montessoriani, oltre ai vantaggi per l’autonomia del/della bambino/a, sono sicuramente più economici.
Consistono, infatti, semplicemente di un materasso poggiato per terra, o tutt’al più su un piccolo rialzo per la rete a pavimento. Sono circondati da tappeti morbidi, così da garantire un approdo in ogni caso sicuro.

Figura 2: Materasso per lettino Montessori. Fonte Pinterest.

Figura 3: Materasso per lettino Montessori. Fonte Pinterest.

Lo stesso letto può essere usato sin dalla nascita con un riduttore, per abbracciare il/la bambino/a in uno spazio ancora molto grande per lui.

Figura 4: Paracolpi per lettino Montessori. Fonte Babymilano

Figura 5: Riduttore ad amaca per lettino Montessori. Fonte Pinterest – Design Therapy.

La poppata

Il letto montessoriano così descritto risulta molto pratico anche per la mamma, che può allattare direttamente qui e farlo addormentare senza correre il rischio di svegliarlo/a nel fatidico passaggio dalle calde braccia di mamma alle fredde lenzuola (anche se in piena estate!), guadagnando anche lo spazio della sedia da allattamento!

Figura 6: Lettino Montessori

Figura 7: Letto capanna. Fonte Pinterest.

Oggi stanno prendendo piede i cosiddetti “letti capanna” che hanno la struttura in legno naturale che richiama proprio quella di una capanna/rifugio, da poter rivestire con tende per creare un momento di gioco creativo (da tenere opportunamente raccolte o comunque in modo ordinato per evitare di rimanerci intrappolati, come talvolta succede con le lenzuola anche a noi adulti).

Figura 8: Letto capanna. Fonte Pinterest

Figura 9: Letto capanna. Fonte Pinterest – my fantasyroom.

Figura 10: Letto capanna. Fonte Pinterest

Figura 11: Letto capanna. Fonte Pinterest – blog myfantasyroom

2. ZONA CAMBIO

Il fasciatoio

Il fasciatoio deve essere stabile, perché i cambi pannolino in molti casi sembrano un vero e proprio duello al più forte! Ne esistono di validi e tutti salvaspazio: da quello a scomparsa a parete a quello che si monta sul lettino tradizionale, dal fasciatoio da bagno a quello che si può montare su un qualunque supporto piano, più comodo se integrato alla cassettiera cui in seguito il/la bambino/a potrà avere accesso autonomo per il cambio vestiti, restando sempre un utile vano contenitore. In fine utilissimo quello portatile.

Figura 12: Fasciatoio a scomparsa a parete. Fonte bricoportale 

Figura 13: Fasciatoio a parete. Fonte Pinterest – blog mylittleroom 

Figura 14: Fasciatoio da lettino. Fonte Pinterest – familynation

Figura 15: Fasciatoio con ampia cassettiera integrata. Fonte Pinterest – Maisons du Monde

L’area fasciatoio con il tempo fungerà soltanto da cassettiera o potrà cedere il posto ad un armadio basso.

Figura 16: Fasciatoio appoggiato su cassettiera. Fonte Pinterest – giovannalotta

3. ZONA GIOCO

Nei primi mesi lo spazio da dedicare al gioco potrà essere occupato da un tappeto attivo con uno specchio flessibile (quindi sicuro) e la cosiddetta palestrina, come primi elementi di stimolazione.

Figura 17: Palestrina. Fonte Pinterest

Volendo si può già inserire qualche mensola o una libreria accessibile al/alla bambino/a, dove siano ben visibili le immagini delle copertine da cui poter riconoscere i libri, non sapendo ancora leggerne i titoli.
In generale i ripiani a giorno fino ai 12 mesi consentono di avere tutto a vista e di avere ben chiara la scelta dei giochi.

Figura 18: Mensole per tenere i giochi a vista. Fonte Pinterest

Ripeto che pochi giochi devono essere a vista. Gli altri possono essere riposti in ceste dai tessuti rigidi o in vimini, non molto profonde così da rendere agevole e sicura l’eventuale ricerca.

Figura 19: Cesta per giochi in rattan. Fonte Pinterest

Figura 20: Ceste per giochi in rattan inserite in mobile a giorno ancora a parete. Fonte Pinterest

Si può proporre la rotazione dei giochi che consiste nel tenere esposti solo alcuni giochi, cambiandone la disposizione a cadenza settimanale, o per riporli periodicamente nella cesta, e poi di nuovo a vista, così che il/la bambino/a ne apprezzi ogni volta stimoli e vantaggi diversi, e li possa sfruttare più a lungo senza annoiarsi.

Quando la noia avrà avuto il sopravvento, sarà giunto il momento di mettere definitivamente via quel gioco.

La rotazione farà sicuramente ridurre il numero di oggetti e di conseguenza aumenterà lo spazio a disposizione, ed anche il vostro portafogli ne gioverà!

Insieme ai giochi si può introdurre qualche oggetto innocuo di uso comune, con cui il/la bambino/a potrà cominciare a familiarizzare, magari inizialmente sotto la supervisione di un adulto, come mollette, cucchiai in legno, colino, ecc.

Oltre tutto, a livello educativo, pochi giochi permettono al/alla bambino/a di stimolare la concentrazione su quello che sta facendo.

Da evitare:

  • La televisione. Un accessorio sconsigliato, se non per un uso strettamente limitato ed insieme ad un adulto; così come praticamente inutili, per questa fascia d’età, risultano pc, tablet e telefono cellulare, nonostante la precocità delle ultime generazioni.
    In futuro la tv si potrà appendere alla parete guadagnando spazio sulla scrivania per un eventuale pc.
  • Le piante. Sebbene la presenza di alcune piante possa conciliarsi con una camera da letto, è sconsigliabile in un ambiente per bambini, poiché rappresentano sempre un elemento di curiosità, il cui approccio va gestito sempre sotto sorveglianza di un adulto, tenuto conto anche della tossicità di alcune piante domestiche se ingerite.

4. ZONA STUDIO

Man mano, dopo il primo anno si inizia a definire con un tavolino da gioco e delle piccole sedie, quella che verso i 6 anni diventerà la zona studio. Ne esistono veramente di ogni tipo, forma e colore, alcuni perfino regolabili in altezza ed inclinazione, così da accompagnare la crescita del/della bambino/a; alcuni tavolini hanno spazi contenitori, altri ancora permettono diverse varianti del piano d’appoggio con attività integrate.

Figura 21: Tavolino per bambini con sedie a scomparsa. Fonte Il laboratorio di Michael

Figura 22: Tavolino con sedie per bambini in stile scandinavo. Fonte Pinterest

Figura 23: Tavolino con sedie per bambini in stile scandinavo. Fonte Pinterest

Figura 24: Tavolino con sedie per bambini. Fonte Pinterest

Figura 25: Area gioco bambini con tavolino con sedie, sacca portagiochi in tessuto e mensole basse. Fonte Pinterest – Jennifer Lucas

Figura 26: Area gioco bambini con tavolino/scrivania e sedia, sacca portagiochi in tessuto e tappeto morbido. Fonte Pinterest – my fantasyroom.

Figura 27: Area gioco bambini con tavolino e sedie, e tappeto in fibra naturale. Fonte Pinterest 

Figura 28: Tavolo multigioco da 1 a 8 anni. MUtable di mukako.

LO STILE

Secondo le indicazioni fin qui riportate, lo stile più idoneo per i più piccoli è lo stile nordico/scandinavo.

Figura 29: Area gioco bambini in stile nordico scandinavo. Fonte Pinterest 

Questo stile, infatti, si contraddistingue per i toni chiari, amici dei piccoli spazi, poiché tendono a restituire una percezione più allargata dell’ambiente.

Grazie all’elevato indice di riflessione permettono, inoltre, di sfruttare meglio la luce naturale, che è quella più confortevole.

In assenza di luce naturale sarà fondamentale quella artificiale per cui si lascia ampio spazio alla fantasia per tutte le forme e colori.

Per i più piccoli sono sufficienti luci a soffitto e piccoli elementi luminosi a batteria che possano rassicurare chi teme il buio della notte o di un improvviso black out.

Figura 30: Lampadario Up di Stazione Luce

Figura 31: Lampada da soffitto Memory di Brokis

Figura 32: Lampada da soffitto Teddy Bear Ceiling Lights di Elle Home Decor.

Figura 33: Lampada Monkey Table di Seletti.

Figura 34: Luce notturna Miffy di Bovouvou.

LE DECORAZIONI

Lo stile scandinavo è aperto all’uso di carte da parati o pitture di fantasia, per cui non sono da escludere anche gli effetti del color block che si può sfruttare anche per una suddivisione più armoniosa delle zone.

Figura 35: Color block a fiocco che evidenzia la zona sonno. Fonte Pinterest.

Figura 36: Color block che evidenzia la zona sonno e le decorazioni da parete. Fonte Pinterest.

Figura 37: Color block che evidenzia la zona sonno e le decorazioni da parete. Fonte Pinterest.

Figura 38: Mensole decorative. Fonte Pinterest – grao de gente.

Figura 39: Color block che evidenzia la zona sonno. Fonte Pinterest.

Figura 40: Color block che divide idealmente gli spazi di fratello e sorella. Fonte Pinterest.

E’ uno stile che predilige il legno naturale, limitando l’uso delle vernici (quelle consentite sono quelle certificate EN71); e le forme della natura per lo più tondeggianti, riducendo notevolmente gli spigoli, che nei piccoli spazi elevano l’indice di pericolosità.

Figura 41: Esempio di stile nordico scandivano in zona giorno che predilige toni chiari, forme naturali, tondeggianti e quindi sicure anche per i più piccoli. Fonte Pinterest.

Figura 42: Esempio di stile nordico scandivano in zona giorno che predilige toni chiari, forme naturali, tondeggianti e quindi sicure anche per i più piccoli. Fonte Pinterest.

RISCHIO RESIDUO

In ogni caso è opportuno guardare con gli occhi di un/una bambino/a per provare ad immaginare tutto ciò che di pericoloso potrebbe incuriosirlo/a e che si dovrà rendere inaccessibile, come le prese di corrente, che vanno nascoste o protette; ricordo, come scritto prima, che vanno protetti anche eventuali gli spigoli, e va impedito l’accesso alle scale, finestre e balconi.

Tuttavia, anche le cadute riservano il loro carattere educativo, purché si riducano al minino i potenziali danni.
A sostegno di questo principio, lo stile scandivano, prediligendo forme e materiali molto naturali, si caratterizza per i pavimenti in parquet e tappeti che attutiscono l’eventuale caduta.

Figura 43: Esempio di area gioco in stile nordico scandivano che predilige forme naturali, tondeggianti, e materiali come il legno del parquet e tessuti atossici. Il tappeto insieme al parquet attutisce maggiormente le eventuali cadute (rispetto per esempio ad un marmo o ad un gres). Fonte Pinterest.

Figura 44: Esempio di area gioco in stile nordico scandivano che predilige forme naturali, tondeggianti, e materiali come il legno del parquet e tessuti atossici. Il tappeto insieme al parquet attutisce maggiormente le eventuali cadute (rispetto per esempio ad un marmo o ad un gres). Fonte Pinterest.

Quali sono, invece, le tue principali preoccupazioni rispetto alla stanza del/della tuo/a bambino/a?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!