Category: Interior Design

AUTONOMIA E FIDUCIA IN CASA

Hai mai sentito la frustrazione di voler dare più autonomia e fiducia in casa al tu@ bambin@, ma di sentirti bloccata dalla paura che qualcosa possa andare storto?

Che il bambin@ possa farsi male e tu sentirti in colpa per questo?

Ti ritrovi a pensare che non è possibile creare un ambiente sicuro dove il tu@ piccol@ possa esplorare liberamente, senza dover vigilare ogni secondo.

Sviluppare la propria autonomia e fiducia in casa permette ai bambini di fare emergere la propria identità, garantendo successo nelle loro azioni. Forma adulti più sereni, creativi e appassionati, gentili e altruisti.

Vediamo come promuovere autonomia e fiducia in casa, partendo dall’organizzazione degli spazi per renderli stimolanti al punto giusto per il tu@ bambin@.

Ti sei chiest@: “Ma davvero si può pensare che un bambino piccolo possa fare da solo certe cose senza combinare guai? Forse sono io troppo apprensiva?

Anch’io dubitavo delle capacità dei bambini.

Ricordo quando mio figlio ha iniziato a camminare.

L’equilibrio incerto, il mio sguardo costantemente preoccupato.

Ogni mobile sembrava una minaccia.

Spesso lo lasciavo nel box per avere un attimo di tregua finché non mi è sembrato fosse giunto il momento giusto per il girello…

Per realizzare solo molto tempo dopo che questi mezzi limitano la libertà dei bambini.

E limitando le possibilità di fare esperienza si espongono ancora più facilmente al pericolo.

Non sapevo come fare, finché ho capito una cosa: la chiave era creare un ambiente sicuro, pensato a misura di bambin@.

E sai una cosa?

Secondo gli esperti, permettere ai bambini di sviluppare autonomia in un ambiente sicuro aumenta significativamente la loro fiducia in sé stessi e negli altri.

Con piccoli accorgimenti puoi trasformare la tua casa e migliorare non solo il benessere del tu@ bambin@, ma anche la serenità dell’intera famiglia.

È un dato di fatto che sbagliando si impara, per cui conviene creare le condizioni per poter dare fiducia.

Un ambiente idoneo alle capacità del tu@ bambin@, gli permette di acquisire le competenze necessarie in modo graduale, aumentando le possibilità di successo senza procurare frustrazione, ma, al contrario, sviluppando sicurezza nelle sue capacità, facendo crescere autostima.

Autonomia e fiducia in casa

Predisponi l’ambiente in modo che il tu@ bambin@ possa sviluppare autonomia e fiducia a partire da casa tua per crescere seren@ e autonom@. 

Ti sei mai sentit@ bloccat@ nel dare al tu@ bambin@ la libertà di esplorare, di avere l’ansia per ogni minimo pericolo?

Anch’io ho vissuto questa esperienza iniziale, dalla quale ho imparato che scaricando sui bambini eccessiva apprensione, si finisce per renderli tanto insicuri da esporli ad ancora più rischi.

Paradossalmente è proprio con questo atteggiamento che si espongono i bambini al pericolo.

Così sono giunta alla conclusione che il segreto non è limitare, ma creare un ambiente che permetta di essere liberi e al sicuro allo stesso tempo.

Questo non solo aiuta i bambini a sviluppare autonomia e fiducia in casa, ma migliora anche la serenità di tutta la famiglia in casa e fuori.

Ecco come puoi farlo.

1. Metti in sicurezza gli spazi

Assicurati che ogni area della casa sia sicura.

Fissa i mobili, copri le prese e nascondi i fili della corrente, i prodotti tossici e gli utensili pericolosi per evitare che il bambin@ possa farsi male.

2. Organizza gli oggetti a portata di bambino

Sistema i giochi, i libri e tutto ciò di cui il bambin@ ha bisogno in modo che possa raggiungerli da sol@.

Questo rafforza la sua autonomia e il senso di responsabilità.

3. Crea zone specifiche per l’esplorazione

Definisci spazi nella casa destinate esclusivamente al bambin@, dove può muoversi liberamente e in sicurezza.

In queste aree, non dovrai continuamente preoccuparti di controllarl@ eccessivamente.

4. Semplifica l’arredamento

Meno è meglio.

Evita di riempire le stanze con troppi oggetti che potrebbero risultare pericolosi o distrarre il bambin@ dal suo percorso di esplorazione.

5. Impara a fidarti del tu@ bambin@

Quando l’ambiente è sicuro, lascia che il tu@ bambin@ esplori senza intervenire ogni volta.

Prima di intervenire, chiediti se è davvero necessario.

Ti renderai conto che il più delle volte non lo è.

Questo aumenterà la sua fiducia e gli permetterà di crescere in modo sereno.

Seguendo questi semplici passaggi, sarai in grado di creare uno spazio che favorisca la crescita e la serenità del tu@ bambin@, e di vivere giornate più tranquille.

Io stessa mi sono sentita subito più serena quando ho iniziato a predisporre l’ambiente così che i miei figli potessero sperimentare in sicurezza i loro primi passi e, insieme, le prime autonomie.

Ho eliminato tutti quegli elementi che potevano costituire un reale pericolo.

Tavolini con angoli appuntiti, soprammobili fragili e tappeti scivolosi.

Invece di ostacoli, ho cercato di creare spazi aperti dove i bambini potessero muoversi liberamente e in sicurezza.

Questo ha permesso loro di esplorare senza paura e di prendere confidenza con il movimento.

Ho creato un angolo dedicato ai loro giochi e alle loro attività.

Ho abbassato i ripiani e le superfici dei mobili, in modo che i miei bambini potessero raggiungere facilmente gli oggetti che servono.

Ad esempio, ho posizionato giochi e libri su mensole basse, così da non dover dipendere sempre da me.

Avere un piccolo angolo dedicato ai bambini dà la possibilità di sperimentare la propria indipendenza.

Questo produce un senso di autonomia che, giorno dopo giorno, rafforza la fiducia in sé stessi.

Recap

Allora abbiamo visto che per sviluppare autonomia e fiducia in casa per il tu@ bambin@ bisogna mettere in atto 5 step:

  1. Metti in sicurezza gli spazi: Proteggi ogni area della casa che ti preoccupa per evitare pericoli.
  2. Organizza gli oggetti a portata di bambin@: Rendili facilmente accessibili per promuovere l’autonomia.
  3. Crea zone specifiche per l’esplorazione: Spazi sicuri dove il bambin@ può muoversi liberamente.
  4. Semplifica l’arredamento: Riduci il superfluo per evitare distrazioni e rischi.
  5. Impara a fidarti del tu@ bambin@: Lascia che esplori autonomamente in un ambiente sicuro.

Ricorda:

Creare un ambiente sicuro e stimolante per il tu@ bambin@ non significa limitarl@, ma aiutarl@ a crescere con fiducia e autonomia.

Ogni piccolo cambiamento che farai nella tua casa permetterà a tu@ figli@ di esplorare il mondo in modo sereno, sviluppando la sua indipendenza e rendendo la vita familiare più armoniosa.

La chiave è trovare un equilibrio tra sicurezza e libertà.

Non avere paura di riporre fiducia in tu@ figli@: un ambiente ben organizzato ti permetterà di riuscirci in modo sereno.

Per un maggiore approfondimento della tematica, ti ricordo di scaricare la mia guida gratuita “Metti la  tua casa al sicuro per i tuoi bimbi“. 91 pagine in cui ti spiego passo passo come fare spazio, come scegliere arredi sicuri e, poi, come disporli in modo sicuro. Come facilitare la pulizia e tanto altro! Puoi scaricarla cliccando qui.

Quali sono gli altri timori che turbano la tua serenità con i bambini in casa?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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CASA SICURA PER UNA CRESCITA SERENA E INDIPENDENTE

Una casa sicura per una crescita serena e indipendente è il punto di partenza di ogni famiglia e di ogni futuro adulto di successo.

Dove per me il successo non vuol dire solo fama e celebrità.

Una casa che non garantisce sicurezza, ti porterebbe ad avere difficoltà a distogliere lo sguardo dai tuoi bambini mentre scorrazzano per casa.

E questo creerebbe un ambiente tossico.

Tossico per te che non riusciresti a raggiungere il giusto livello di serenità.

Perché ti ritroveresti a ripetere continuamente “lascia quello, non toccare quell’altro, fai fare a me ché è pericoloso“.

E tossico per i tuoi bambini che in questo clima non potrebbero raggiungere il giusto livello di autonomia.

Infatti, vedendo quasi solo ostacoli intorno a loro, rischiano di perdere il giusto equilibrio fra ciò che è concesso e ciò che è proibito.

Ai loro occhi tu diventeresti quella figura che vuole ostacolare.

Non sentendosi accolti nel loro processo di sperimentazione e, non sentendosi compresi in generale, il vostro rapporto ne risulterebbe compromesso.

Lo spiego ampiamente nella mia guida gratuita “Metti la tua casa al sicuro per i tuoi bimbi” che puoi scaricare cliccando qui.

Figura 1: Immagine scattata da Mikhail Nilov, pexels.

La casa è il nostro rifugio, dove ognuno di noi vorrebbe poter trovare un po’ di pace dalle tempeste che, in un modo o nell’altro, si combattono fuori.

Allora, perché i genitori siano sereni ed i bambini possano sentirsi a proprio agio da diversi punti di vista, mettiamo in sicurezza la casa!

Figura 2: Immagine scattata da Jessica West, pexels.

Una casa sicura per una crescita serena e indipendente. Da dove cominciare?

Si inizia sempre dalle situazioni che possono portare conseguenze più gravi, come può essere un’intossicazione da prodotti per la pulizia o da farmaci, o l’ostruzione delle vie aeree, tagli, e così via.

Anche se i tuoi bambini ancora non camminano, basta semplicemente che sappiano gattonare per essere esposti a questi rischi.

Tendenzialmente le stanze più pericolose sono il bagno e la cucina.

Le stanze più pericolose: il bagno e la cucina.

Puoi scegliere di creare delle zone NO, ma non è così semplice, oltre che può essere controproducente vietare completamente l’accesso ad alcune stanze.

Per esempio, il bagno è una di quelle stanze dove prima o poi in qualche modo i bambini dovranno avere accesso.

Il bagno.

Figura 3: Immagine scattata da Karolina Grabowska, pexels.

Allora, per prima cosa, tutti i prodotti per la pulizia devono essere riposti in uno scaffale alto, che i bambini non possano raggiungere in NESSUN MODO, neanche con l’aiuto di sedie o sgabelli.

Figura 4: Immagine scattata da Ron Lach, pexels.

Se non c’è un posto adatto, puoi utilizzare una scatola con serratura per la conservazione dei farmaci, così che i bambini non abbiano modo di aprirla.

In realtà, al di là di questo, io personalmente per ridurre questo tipo di rischi cerco di usare prodotti naturali per la pulizia quotidiana, come aceto e bicarbonato, che in generale sono più sicuri per tutti, anche per l’ambiente.

Tuttavia, qualche prodotto più aggressivo e tossico lo si può trovare anche a casa mia (e in quelle di tutti immagino).

Stesso discorso si può fare per i prodotti di bellezza, lacca per capelli, schiuma da barba, colluttorio ecc.

O per le medicine.

Figura 5: Immagine pexels, pixabay.

Anche gli integratori, per quanto possano essere percepiti come innocui, se ingeriti superando le dosi consigliate, possono avere effetti collaterali, soprattutto nei bambini.

E non è l’unico rischio.

C’è da considerare anche il soffocamento per via della struttura e della composizione delle capsule.

In realtà per eliminare questo rischio si dovrebbero eliminare TUTTI gli oggetti piccoli, che siano giocattoli o altro, o anche che si tratti di piccole parti staccabili da altri oggetti.

Ecco perché, a conclusione di queste osservazioni, per tutti questi elementi bisogna individuare un posto idoneo.

C’è un modo semplice per stabilire quali oggetti si possono ritenere sicuri per le dimensioni e, quindi, avere il via libera in casa.

Basta un rotolo di carta igienica già consumata!

Sì, hai capito bene!

Prendine uno e prova a infilarci dentro l’oggetto che ti dà preoccupazione.

Se ci passa, vuol dire che può entrare facilmente anche nella bocca di un bambino e restarci “incastrata”.

Se, al contrario, è troppo grande per attraversarlo, allora puoi stare tranquilla, ma controlla che non abbia componenti che possano staccarsi e attraversare il rotolo (e quindi la bocca dei bambini).

Con questo metodo bisognerebbe passare in rassegna ogni stanza e ogni ambiente frequentato dai piccoli.

Altri rischi tipici del bagno sono le parti elettriche.

Le prese dovrebbero essere poste ad una distanza tale da evitare gli schizzi d’acqua.

Tuttavia, sarebbe ancora meglio pensare a soluzioni non a vista, sia per una questione di sicurezza sia per una questione estetica.

Figura 6: Immagine scattata da Cottonbro Studio, pexels.

Anche perché un ambiente con meno cavi in giro è più ordinato e, di conseguenza, ancora più sicuro.

Tutto questo incide anche sul benessere mentale e fisico.

La cucina.

Figura 7: Immagine scattata da Elina Fairytale, pexels.

Il pericolo elettrico si ripresenta in cucina insieme agli elettrodomestici, ma è solo uno tra i tanti problemi.

Ecco perché spesso si fa prima a renderla la stanza proibita ai più piccoli.

La questione si fa, però, più complicata in caso di open space, soluzione ricorrente nelle piccole case (e non solo).

Anche nella mia ho adottato questa distribuzione, ma abbiamo istituito come regola quella di trasformare la cucina come zona NO per i bambini quando mamma e papà stanno cucinando.

A meno che non si decida di cucinare insieme utilizzando la torre di apprendimento e con le dovute accortezze.

Tuttavia, anche nella zona cucina abbiamo identificato un angolo che sia sempre accessibile ai bambini, dove possono prendere autonomamente snack già pronti, acqua e accessori vari.

Inizialmente avevamo comprato dei blocchi di sicurezza per i cassetti (per esempio quelli delle posate) senza, però, mai utilizzarli optando per una soluzione più a misura di bambini.

Per esempio, abbiamo tolto dal cassetto delle posate, alla portata dei bambini, coltelli affilati, forbici da cucina e simili (anche se ci sono attrezzi tra questi che lasciamo usare sotto nostra stretta sorveglianza, come il pelapatate, la macchina del caffè ecc. ).

In questo modo hanno libero accesso a tutto il resto, come forchette, coltelli poco taglienti e pentole, tutto quello che può essere usato in modo innocuo, ma comunque con uno scopo, come quello di apparecchiare la tavola per i pasti.

Figura 8: Immagine scattata da Castorly Stock, pexels.

Altra fonte di pericolo sono i fuochi e il forno, per i quali esistono protezioni per impedirne l’apertura o barriere per evitarne l’accesso.

Meglio ancora se si progetta la posizione del forno più alta, così che sia più difficile arrivarci per i bambini ed è anche più comoda per chi lo usa.

La stanza più frequentata: il soggiorno.

Figura 9: Immagine scattata da Gustavo Fring, pexels.

Spesso è proprio il soggiorno la vera e propria area giochi dei bambini, dal momento che in genere è qui che si trascorre la maggior parte della giornata.

Per cui è ancora più importante che si possano muovere liberamente e anche tu possa trascorrere del tempo in relax sul divano mentre loro giocano tranquilli.

Per questo propongo di scegliere a monte arredi dalle forme poco spigolose con materiali altrettanto morbidi come legno, sedie imbottite, tappeti, cuscini e così via.

Eviterei materiali come metalli e vetri, per quanto possibile.

In realtà quando ho progettato la casa in cui viviamo non ho pensato a tutto questo, per la mia visione completamente distaccata dal loro mondo, come avrai letto dalla mia story.

Per cui senza pormi troppi problemi, se non quello dello spazio, acquistai il mio bel tavolino trasformabile con ripiano in vetro, quattro begli spigoli appuntiti e gambe in metallo.

I paraspigoli?

Ne ho acquistati di diverse tipologie, ma i loro adesivi non hanno lunga vita.

Li trovi più spesso sul pavimento che dove dovrebbero essere.

É vero, urtare qualche volta ad uno spigolo può essere educativo, ma anche molto doloroso.

E dover prestare attenzione a qualunque movimento in uno spazio stretto e PIENO di situazioni dove potersi fare male diventa stressante.

Un po’ come se tu dovessi muoverti in uno spazio angusto cinto di rose.

Sì, bello, ma ti pungi in continuazione ad ogni movimento, per quanto tu possa prestare attenzione.

Lo stesso vale per tutti i “gingilli” di vetro, porcellana o materiali che potrebbero infrangersi e diventare, di conseguenza, pericolosi.

Anche qui è valido tutto quello di cui ho scritto sulle altre stanze, cioè:

  • coprire le prese di corrente inutilizzate;
  • nascondere i cavi elettrici (grazie ad arredi con gli attacchi integrati o anche semplicemente con dei passacavi.

Assicurati, inoltre, che tutti gli arredi siano ben fissati alle pareti, perché se il bambino pensa di raggiungere un oggetto arrampicandosi su uno scaffale, questo potrebbe ribaltarsi con tutto il carico che contiene.

E qui ne ho viste di conseguenze molto gravi!

Discorso analogo si può fare per le tende, dove per altro i bambini possono rimanervi incastrati, nel tessuto stesso o nei laccetti reggitende.

In generale elimina tutti i fili più lunghi di 20 cm (inclusi quelli delle tende).

Anche i tappeti devono essere antiscivolo e, chiaramente, come per tutti i materiali, che siano di qualità.

Considerazioni analoghe si possono fare per la zona notte.

Zona notte.

Figura 10: Immagine pexels.

Qui i rischi principali sono legati molto più alla salubrità dell’aria che agli arredi.

In generale, tutte le stanze vanno fatte arieggiare frequentemente, ma in particolare la camera da letto dove si consuma molto ossigeno per diverse ore consecutive.

E dove tendenzialmente c’è l’armadio con i vestiti che raccolgono polvere e tutto quello che portiamo da fuori, come il fumo di sigaretta che rimane impregnato non solo nei vestiti ma nell’intero ambiente, considerato tra le principali cause di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome).

Ad ogni modo, venendo agli arredi, il letto stesso può essere un pericolo, soprattutto per i neonati.

Si cerca di renderli quanto più carini e accoglienti, ma in realtà è che di notte c’è un basso livello di controllo e di attenzione.

Per cui risulta più difficile riuscire ad accorgersi che il neonato sia rimasto incastrato tra i peluches che gli impediscono di respirare, nel paracolpi o nelle comuni coperte.

Anche per i bambini più grandicelli, il paracolpi può diventare un trampolino di lancio per superare le barriere dei lettini tradizionali.

In conclusione il lettino deve essere libero, il più minimal possibile, solo con il necessario per dormire.

Meglio ancora se per i neonati, anziché le classiche coperte, si usano i sacchi – nanna, che tengono i bambini alla giusta temperatura assicurando sempre il volto scoperto.

Un altro punto dolente, infatti, è proprio la temperatura della stanza e la tendenza ossessiva dei genitori a coprire, piuttosto che a cercare di interpretare le reali esigenze dei bambini, che in molti casi coincidono con le nostre.

Più è essenziale il letto, prima i bambini saranno portati al rilassamento e, quindi, all’addormentamento.

Si possono evitare le sbarre dei lettini tradizionali dal momento in cui i bambini iniziano a tirarsi su da soli, purché non si allontanino dal pavimento per circa 20 cm.

Si può provvedere anche ad un tappeto morbido da posizionare subito d’avanti al letto, così che anche se durante il sonno i bambini dovessero rotolare, si trovano quasi a livello del pavimento e comunque su un tappeto altrettanto morbido.

Questo li aiuterà ad apprendere i limiti del letto e, soprattutto, ad avere la possibilità di spostarsi senza correre rischi e venire a cercare autonomamente mamma e papà in caso di necessità.

È importante in ogni caso che abbiano un proprio letto, un proprio posto per dormire, che sia separato da quello dei genitori, perché anche questi ultimi non siano responsabili di spiacevoli incidenti durante il sonno.

Altre situazioni che richiedono attenzione: scale – finestre – balconi.

Altre situazioni che richiedono attenzione: le scale.

Non tanto quelle che portano verso l’alto, quanto quelle che portano al piano di sotto.

É una competenza che i bambini devono acquisire soprattutto in una casa disposta su più piani, ma i cancelletti ti possono aiutare a controllare i momenti in cui puoi esserci tu a monitorare.

La scala in sé per essere sicura deve rispettare determinati requisiti.

Per esempio scegliere solo montanti verticali, che rendano più complicato ai bambini arrampicarsi e scavalcarli.

Gli stessi montanti devono essere distanti non più di 8-10 cm per evitare che i bambini si possano affacciare con il rischio di rimanere con la testa incastrata.

A te magari possono sembrare situazioni assurde o anche esagerate, ma ti assicuro che sono tratte da fatti realmente accaduti.

Altre situazioni che richiedono attenzione: balconi.

Questi richiedono le stesse accortezze citate per le ringhiere delle scale.

Meglio se si tratta di parapetti.

In ogni caso l’altezza minima deve essere di 1.10 m.

Richiedono sicuramente un’attenzione maggiore rispetto alle scale interne, dal momento che la caduta qui fuori potrebbe avvenire da un’altezza più importante e dal momento che sul balcone, come sul terrazzo, ci sono arredi che possono favorire “l’arrampicata”.

É necessario tenere sempre la porta di accesso chiusa a chiave a questi spazi quando non è possibile avere una sorveglianza costante.

Per stare più tranquilli si possono installare le reti zincate anti torsione, pensate proprio per la sicurezza dei bambini e degli amici a quattro zampe d’appartamento.

Altre situazioni che richiedono attenzione: le finestre.

Anche queste possono destare la stessa preoccupazione di balconi e terrazzi lì dove non ci sono inferriate.

Diversamente anche qui si potrebbero installare le reti zincate per i bambini, oppure i limitatori di apertura delle finestre.

In conclusione abbiamo visto che…

  • Avere una casa sicura rende più sereni genitori e bambini, garantendone uno sviluppo autonomo;
  • Ci sono ambienti più pericolosi di altri, per cui è necessario partire dalla messa in sicurezza di quelli;
  • In ogni caso è necessario passare in rassegna tutte le stanze, perché molte volte si insidiano rischi dove non pensiamo;
  • É bene fare una progettazione idonea a monte, con gli arredi più indicati, ma ciò non toglie che è possibile apportare successivamente delle modifiche;
  • Bisogna rivedere la sicurezza della casa in base agli sviluppi dei bambini.

Per un maggiore approfondimento della tematica, ti ricordo di scaricare la mia guida gratuita “Metti la  tua casa al sicuro per i tuoi bimbi“. 91 pagine in cui ti spiego passo passo come fare spazio, come scegliere arredi sicuri e, poi, come disporli in modo sicuro. Come facilitare la pulizia e tanto altro! Puoi scaricarla cliccando qui.

Quali sono gli altri timori che turbano la tua serenità con i bambini in casa?

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La tecnica per mantenere i giocattoli in ordine

Evita il disordine creando elementi di stoccaggio funzionali e ben pensati

In questo articolo ti svelo la tecnica per mantenere i giocattoli in ordine.

In questo modo non saresti più vittima di un ordine destinato ad infrangersi nel giro di pochi secondi.

Leggi fino in fondo questo articolo.

Organizzare i giocattoli dei bambini può sembrare una missione impossibile.

Per rendere tutto più semplice e veloce si finisce per nasconderli e raggiungere un ordine che alla fin dei conti si rivela effimero.

Con questa tecnica finalmente saprai come raggiungere un equilibrio perfetto tra ordine e praticità, creando spazi accoglienti per tutti.

È così che l’ordine quotidiano non sarà più un sogno irraggiungibile, ma una realtà alla portata di ogni famiglia.

Usa questa tecnica per mantenere i giocattoli in ordine

Ti sei mai trovata a provare e riprovare a tenere in ordine la casa, ma i giocattoli dei bambini sembrano sempre moltiplicarsi e spuntare ovunque?

Ti chiedi: “Ma come fanno gli altri a gestire tutto questo?

E alla fine ti senti sopraffatta, continuando a lottare con contenitori traboccanti e armadi pieni di giochi.

Ricordo perfettamente il giorno in cui anche io mi sono trovata a pensare: “È possibile che sia così complicato mantenere l’ordine?

Seduta al divano mentre allattavo la mia piccolina in braccio, guardavo la stanza piena di giochi sparsi ovunque, e lei mi guardava come per dire: “Ma perché ti preoccupi? Piuttosto, goditi il momento, perché quando rientrerà da scuola il mio fratellone la situazione sarà anche peggio

Proprio in quel momento, mi è scattata la lampadina!

Avevo capito che non era questione di avere pochi o tanti giochi, ma di trovare il giusto sistema per organizzarli.

E non si tratta solo di estetica!

Studi dimostrano che i bambini che hanno meno oggetti a disposizione, sviluppano maggiore creatività e autonomia, trovando più facilmente soluzioni ai loro problemi.

L’ordine non è solo pratico, ma aiuta anche lo sviluppo emotivo e cognitivo.

Come organizzare i giocattoli per mantenere l’ordine senza impazzire

Tra poco ti svelerò la tecnica per mantenere i giocattoli in ordine.

Riuscire a gestire i giochi dei bambini è un passo gigantesco verso una casa ordinata, senza dover fare troppi sforzi.

In fondo all’articolo, troverai anche un esempio pratico per iniziare subito!

Almeno una volta nella vita i genitori si trovano con la casa invasa da giocattoli.

Il problema sembra crescere con i figli, e contenitori o mobili sembrano non bastare mai.

Ora, però, immagina di poter organizzare i giocattoli in modo che siano facili da gestire sia per te sia per i tuoi bambini.

Non solo potrai trovare ciò che serve in un attimo, senza impazzire, ma sarà anche più facile insegnare ai tuoi figli a rimettere a posto.

Vediamo tutti i passaggi della la tecnica per mantenere i giocattoli in ordine e ti sentirai subito più serena.

1. Scegli i contenitori giusti

Non tutti i contenitori sono uguali.

Se hai poco spazio o vuoi mantenere l’ordine senza vedere continuamente giochi in giro, opta per contenitori chiusi per conservare più giocattoli insieme della stessa categoria.

Puoi, invece, usare contenitori aperti per tenere a vista un numero limitato di giochi, facilmente accessibili ai bambini.

Evita di avere troppi contenitori a vista, rischiano solo di confondere e creare a loro volta disordine.

2. Rotazione dei giocattoli

Non tutti i giochi devono essere a disposizione tutto il tempo.

Un sistema di rotazione è ideale per ridurre il numero di giochi a vista, mantenendo solo 5-6 giochi disponibili a rotazione.

Gli altri possono essere conservati in un armadio o in uno spazio non visibile.

Questa tecnica non solo aiuta a mantenere l’ordine, ma favorisce la creatività dei bambini, che saranno stimolati a trovare nuove idee con meno giochi a disposizione.

3. Evita troppi contenitori a portata di mano

Avere troppi contenitori a portata di mano può rendere difficile tenere tutto sotto controllo.

Il principale divertimento dei bambini è quello di rovesciare i contenitori creando in un attimo un vero e proprio tappeto di giochi.

Quantità difficili da gestire, tanto da arrivare troppo stanchi per riuscire a rimettere a posto da soli tutto.

Ecco perché devono essere accessibili solo i giochi che riescono a gestire.

Piuttosto, usa i contenitori per agevolare la rotazione dei giochi.

4. Scegli materiali naturali e sostenibili che non aggiungono caos visivo

Preferisci sempre materiali naturali e certificati per i contenitori.

Oltre a non compromettere la salute fisica, contribuiscono al benessere psicologico.

Inoltre, il legno è un’ottima scelta non solo per l’estetica, ma anche per la sostenibilità e la durabilità nel tempo.

5. Crea una routine di ordine con i bambini

Un segreto per mantenere l’ordine è coinvolgere i bambini nel processo di riordino.

Crea una routine semplice e chiara, che li aiuti a capire dove riporre i giochi, aiutandovi con le etichette se lo ritieni necessario, e rendila un’attività giocosa, che faccia parte del gioco stesso.

Meno giochi e contenitori semplificano tutto e aiutano i bambini a gestire meglio lo spazio.

Un esempio pratico

Immagina di avere una scatola di mattoncini da costruzione e un paio di giocattoli più ingombranti.

Tieni i mattoncini in un contenitore chiuso, da svuotare quando è ora di giocarci, e i giochi più grandi in un contenitore aperto, facilmente accessibile.

Ogni settimana, ruota questi giochi con altri che hai conservato in un armadio.

In questo modo, riduci il disordine e stimoli a conservare l’ordine e la propensione alla creatività dei bambini.

Recap

In questo articolo abbiamo visto una tecnica semplice e pratica per mantenere i giocattoli in ordine senza nasconderli in modo casuale.

Dunque bastano questi 5 passaggi:

1. Scegli i contenitori giusti

2. Fai la rotazione dei giocattoli

3. Evita troppi contenitori a portata di mano

4. Scegli materiali naturali e sostenibili

5. Crea una routine di ordine con i bambini

Ecco svelata la tecnica per mantenere i giocattoli in ordine.

Questa tecnica non solo ti aiuterà a mantenere l’ordine, ma renderà anche la tua casa un ambiente più sereno e funzionale per tutta la famiglia.

Gli altri passi per un ambiente sicuro li trovi nella mia guida gratuita che puoi scaricare cliccando qui.

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!



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Minimalismo e bambini

Minimalismo e bambini: Educare all’essenziale per scoprire abbondanza.

Minimalismo e bambini non sono quasi mai associati, anzi, semmai è tutto il contrario; ma è proprio attraverso il minimalismo che si “impara ad educare” all’essenziale per scoprire abbondanza.

Il fatto è che la parte più difficile è vedere abbondanza nell’essenziale.

Ed è ancora più difficile scorgere l’essenziale.

Ma lascia che ti spieghi dal principio…

Hai fatto caso all’influenza che può avere su di TE un ambiente disordinato e saturo?

Immagina ora l’impatto che può avere sui bambini, e quanto può diventare stressante per loro vivere in un ambiente sovraccarico di stimoli.

Perché in fondo è di questo che si tratta quando si parla di disordine:

un eccesso di oggetti che si fatica a mantenere nel posto assegnato.

Se un posto c’è.

Vedere giocattoli ovunque, vestiti che si accumulano, e oggetti che si moltiplicano ogni giorno…

È facile sentirsi sopraffatti.

Anche se ormai è radicata nella nostra cultura l’idea che per rendere felici i bambini e aiutarli a crescere ci sia bisogno di una valanga di giochi, con mille suoni e luci;

in realtà puoi notare facilmente come un bambino che si trova in un contesto simile, in cui si pensa di arricchirlo, in realtà, venga privato di molto altro.

È l’idea di abbondanza che viene associata alla quantità di cose.

Viviamo in un’epoca in cui è molto difficile mettere in pratica il minimalismo per un discorso culturale.

In cui sembra assurdo dover educare all’essenziale per scoprire abbondanza.

Non solo per quanto riguarda i bambini, ma anche per quello che è stata la nostra infanzia o, piuttosto, quella dei nostri genitori, e di cui ci hanno trasmesso gli ideali.

Un’infanzia in cui effettivamente si viveva di poco.

Quel poco che sapeva tanto di mancanza.

Di stenti.

Per cui ci si preoccupava di conservare il di più per quando ci sarebbe stato di meno.

Ecco che questo modo di fare ce lo siamo portato dietro, divenendo quasi parte del nostro DNA.

Abbiamo iniziato ad affezionarci agli oggetti, a creare legami più con loro che con le persone.

A dare più importanza alle cose che alle persone.

A dare più importanza a non rovinare la casa, il parquet, il vaso della nonna, piuttosto che a permettere ai nostri bambini di arricchirsi di esperienze e sentirsi davvero a casa propria.

Non perché gli sia consentito distruggerla ma perché gli sia concesso di imparare a viverla pur rispettandola.

Scopri come applicare il minimalismo con i bambini!

Minimalismo e bambini: educare all’essenziale per scoprire abbondanza.

Anche tu puoi trasformare la vita dei tuoi figli e la tua attraverso il minimalismo

Leggi fino in fondo per scoprire come un ambiente più semplice e minimale può favorire l’ordine e, di conseguenza, uno sviluppo sereno dei tuoi piccoli.

Alla fine, ti mostrerò un esempio pratico su come iniziare.

Lo sapevi che l’ordine, la bellezza e l’assenza di caos dell’ambiente suscitano in te, nei tuoi bambini… migliori risposte cognitive ed emotive?

Lo dice la scienza!

Nello specifico gli studi di Elizabeth Sander, psicologa della Bond University in Australia, che hanno avvalorato la teoria di Marie Kondo, la guru giapponese del minimalismo.

E senza andare così lontano, sono convinta che hai fatto caso anche tu al disagio che senti quando è tutto sotto sopra e, invece, alla pace dei sensi che raggiungi in quei (pochi 🤣 ) momenti in cui è tutto dove dovrebbe essere.

Tuttavia, sono sicura che hai provato in tutti i modi a creare un ambiente sereno e ordinato per i tuoi bambini, ma ti sei ritrovata punto e a capo, a sentirti sopraffatta dal disordine e dagli stimoli eccessivi.

Ti eri mai chiesta prima se questa situazione può condizionare la propensione all’ordine dei tuoi bambini o peggio ancora incidere sulla loro crescita?

Ricordo quando anch’io mi sono trovata nella stessa situazione:

una casa piena di giocattoli, vestiti e oggetti che si accumulavano ovunque, fino al punto di sentirmi confusa e incapace di gestire tutto, soprattutto per una questione di sicurezza.

Allo stesso tempo osservavo i miei bambini faticare a concentrarsi e rilassarsi.

Poi, proprio grazie alle letture di e su Maria Montessori, ho scoperto il minimalismo con i bambini, e educare all’essenziale per scoprire abbondanza.

Grazie a questo approccio, non solo ho ritrovato l’ordine e la serenità nella mia casa – nonostante non abbia ancora raggiunto il livello ottimale che fa per la mia famiglia – ma ho anche visto il cambiamento nei miei bambini:

giocare con una maggiore serenità e concentrazione, potendosi muovere in modo più spensierato in un ambiente più sicuro, ma anche stimolante al punto giusto.

Come può il minimalismo influire sulla crescita dei tuoi bambini?

In realtà buona parte dell’abbondanza che offre il minimalismo non è tanto nelle cose, quanto nelle esperienze, nelle relazioni, nelle idee, nella creatività…

Un bambino sopraffatto da cose, se non addirittura da giochi che lavorano per lui, facendogli subire il gioco piuttosto che viverlo, viene privato di tanto altro.

Molte delle sue attività mentali vengono messe alle strette.

Prima fra tutte viene repressa la capacità di concentrazione.

E, con essa, la pazienza di portare a termine un compito specifico con lo scopo di constatarne i risultati.

Dunque, fatica a sviluppare il senso logico.

Per tanto, non si parla solo di effetti immediati, ma anche di conseguenze a lungo termine.

Per esempio, un bambino che non ha la pazienza di mettere in equilibrio i mattoncini da costruzione, difficilmente potrà sperimentare la soddisfazione di riuscire a costruire una torre alta.

E poi, perché no, l’entusiasmo di buttare giù quella stessa torre.

E insieme a tutto questo prendere atto dell’esistenza di una forza speciale (di gravità).

Il minimalismo è la soluzione che sta trasformando anche me e la mia casa e sta dando ai miei bambini un ambiente più tranquillo in cui crescere.

Ma come si mettono insieme minimalismo e bambini?

Innanzitutto ti anticipo che non devi vederlo come una soluzione isolata e definitiva che si ottiene dall’oggi al domani, ma in genere è il frutto di un percorso molto più lungo.

Se ricordi bene, prima ti dicevo che anch’io sono ancora nel bel mezzo di un percorso.

Sicuramente nel mio caso incide molto il fatto di vivere con dei bambini in un piccolo bivani, ma, per quanto questo possa rendere il percorso più complicato, lo vedo come un’opportunitá che ci disciplina a vivere con poco.

Cioè senza vederla come una mancanza.

ANZI diventa uno strumento per educare prima me stessa e poi i bambini ad arricchirsi di esperienze piuttosto che di cose materiali.

È questo uno degli aspetti che vale la pena portarsi dietro dall’educazione del passato, che era però fatta di stenti, senza molte opportunità di scelta.

Essendo un percorso che dipende prima di tutto da una serie di ragionamenti e implicazioni mentali e affettive (capita anche a te di affezionarti…alle cose?), consiglio di iniziare con un esercizio da ripetere almeno una volta a settimana.

Meglio se ogni giorno.

Anche solo per pochi minuti.

1. Decluttering periodico

Elimina regolarmente il superfluo dalla tua casa.

Ma fallo ragionando su quello che vuoi tenere, cioè quello di cui assolutamente non puoi fare a meno.

Questo rimane.

È il resto che va via.

Così da non avvertire il senso di privazione, ma al contrario focalizzarti sulla ricchezza che hai.

Inizia dalle TUE cose per dare l’esempio ai bambini.

Questo del minimalismo per i bambini diventa un esercizio anche per gli adulti, che, per insegnare, devono prima di tutto essere.

Educarsi per educare all’essenziale e scoprire abbondanza.

Dunque, prima di invitare a privilegiare l’essenziale devi mostrare come tu stessa riesci a trarre vantaggio dal minimo necessario ed a gestirlo al meglio tenendolo pulito e in ordine.

Lo so, la perfezione è difficile e forse impossibile da raggiungere, ma esercitandoti ogni giorno, ti ci puoi avvicinare sempre di più con piccoli gesti ripetuti con costanza.

Dopo aver finito con le tue cose, passa agli ambienti comuni così che, quando arriverai agli oggetti dei bambini, questi abbiano avuto il tempo di assimilare queste attività come facenti parte di un percorso naturale.

Questo non solo aiuta a mantenere l’ordine, ma insegna ai bambini l’importanza di fare spazio, e accogliere il nuovo solo quando è davvero necessario.

Lo so che con i bambini non c’è mai tempo per dedicare a questo una giornata intera, ma ti dirò…

Anche senza bambini non c’è tutto questo tempo.

E non è solo questione di tempo, ma c’è anche un altro aspetto da considerare.

Più roba c’è, più si crea sovraccarico mentale anche per riordinare.

Io stessa, quando mi occupo di riordino e decluttering, riesco ad occuparmi in modo più efficace di un piccolo spazio per giorno, tipo: una mensola della libreria, l’armadietto del bagno, la nicchia della doccia, il cesto dei giochi grandi e così via.

Procedendo per piccoli passi, dai modo anche a te di maturare a che cosa vuoi effettivamente dare importanza.

2. Regole sugli acquisti

Minimalismo non vuol dire non acquistare nulla, ma vuol dire limitare gli acquisti.

Limitarli a quelli piú utili e durevoli. Quindi sicuramente più di qualità.

Per essere più ligi a questo modo di fare, ti invito a tenere presente l’obiettivo educativo.

Dunque, non solo per non sovrastimolare il bambin@ a causa delle eccessive attività di cui si può riempire la casa, ma anche per insegnargli ad accettare il NO.

A capire che ci sono situazioni in cui non tutto è dovuto.

Perché il più delle volte le cose, che siano oggetti o traguardi, vanno conquistati attraverso il duro lavoro.

Insegnargli a valutare se è davvero quello di cui hanno bisogno.

Dunque portarli a riflettere che se quel gioco che non l’ho acquistato ieri, mi piace ancora oggi, mi piace ancora domani e mi piace ancora tra qualche giorno.

O, al contrario, questo temporeggiare mi ha portato a capire che in fondo quel gioco non lo desideravo davvero, ma ero invasa solo dall’euforia del momento.

Dunque,

stabilisci criteri chiari per tutti su quali e quanti oggetti possono entrare in casa.

Ad esempio, limita gli acquisti di giochi a occasioni speciali o dopo aver eliminato qualcosa che non serve più.

Questo riduce il rischio di sovraccaricare l’ambiente con oggetti apparentemente utili, ma che alla fin di conti si rivelano inutili.

Ho detto “giochi”, ma vale per tutti.

Anche per i TUOI GIOCHI che possono essere libri, elettrodomestici, soprammobili e così via.

3. Rotazione dei giochi

Tieni a disposizione solo pochi giochi, i più gettonati del momento, alternandoli periodicamente, ma sempre rispondendo agli interessi e agli sviluppi dei bambini.

Fare questo non solo facilita l’ordine, ma aiuta i bambini a concentrarsi meglio su ciò che hanno, sviluppando la loro capacità di portare a termine le attività.

4. Occuparsi di mantenere lo spazio libero

La riduzione del disordine per aumentare spazio libero, riduce gli incidenti e le preoccupazioni.

Meno oggetti in casa significa meno stress perché un ambiente più ordinato contribuisce alla serenità familiare, riducendo le occasioni di tensione.

Pensa, per esempio, ai rischi del camminare su un pavimento dove ci sono giochi sparsi.

Quando capita da noi, io lo chiamo il “campo minato”, perché basta una minima distrazione per provocare un disastro.

E se questo succede se hai un fratellino o sorellina più piccoli in braccio o con bambini piccoli che stanno imparando a camminare, la situazione si complica per tutti:

– Per i bambini, diventa più difficile riuscire a concentrarsi sul camminare;

– Per gli adulti, diventa più difficile lasciarli sperimentare senza interferire.

Dunque ricorda questi passaggi:

1. Decluttering

2. Regolamentare gli acquisti

3. Fare la rotazione dei giochi

4. Occuparsi di mantenere lo spazio libero

Segui i 4 passi verso il minimalismo e vedrai subito la differenza in termini di ordine e tranquillità.

Il minimalismo è parte essenziale della sicurezza.

E nessuno si sognerebbe di lasciare un bambino libero di agire in un ambiente non sicuro.

Gli altri passi per un ambiente sicuro li trovi nella mia guida gratuita che puoi scaricare cliccando qui.

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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Il segreto del successo nei bambini a partire da casa tua

Supporta lo sviluppo dei tuoi bambini con tre semplici step che svelano il segreto del successo nei bambini a partire da casa tua. 

Ti è mai capitato di lasciarti guidare dall’ispirazione?

Come quella degli artisti…

Per esempio semplicemente nel preparare una torta o dedicarti ad una lettura.

E di ottenere un risultato molto più soddisfacente, anche solo per la semplicità con cui hai svolto i passaggi o la velocità con la quale hai memorizzato concetti complessi.

Capita anche a me…

Non appena ho un’idea o un’intuizione devo subito buttarla giù o so già che sarà persa per sempre.

Spesso mi basta anche solo iniziare, per muovere quel flusso di pensieri e di idee e dare il via al mio estro creativo.

E non posso assolutamente interromperlo per dare spiegazioni ad altri o anche solo a me stessa.

Non c’è tempo, perché i miei pensieri vanno più veloci delle parole o delle mie mani che creano.

C’è bisogno di farsi guidare da qualcosa di superiore.

Ti dico la verità: questo non riguarda solo te e me.

E questo istinto, quest’ispirazione, è ancora più forte nei bambini.

Te ne accorgi quando li chiami e non ti degnano minimamente di attenzione, perché sono impegnatissimi a fare qualcosa, con le labbra serrate o la lingua di fuori.

Se non stanno facendo qualcosa di pericoloso, io li lascio fare perché è il momento in cui sono in pace con sé stessi e col mondo.

è il momento in cui, pieni di soddisfazione per il loro operato, stanno facendo il carico di autostima.

Ed ed qui la chiave:

il 90% del benessere di un bambino (e non solo) dipende da un ambiente che gli permetta di sentirsi realizzato, esprimendo se stesso ed il suo potenziale.

Scopriamo insieme il segreto del successo nei bambini a partire da casa tua

Come supportare lo sviluppo dei tuoi bambini con tre semplici step da applicare subito in casa tua.

Leggi fino alla fine per scoprirlo.

Un ambiente preparato affinché anche un bambino piccolo possa muoversi senza restrizioni, pur rispettando le fondamentali regole di sicurezza, ma anche di rispetto verso gli altri componenti della famiglia, garantisce successo nelle sue azioni quotidiane, alimentando autostima e formando adulti più sereni, creativi e altruisti.

Ti sembra un sogno?

Resta solo un sogno se ti concentri solo sul risultato finale.

In realtà si tratta di azioni quotidiane.

Da compiere in modo ripetuto e costante.

Che formano un percorso.

E quale migliore alleato se non la vostra casa?

C’è, però, un aspetto che preoccupa molti genitori, cioè correre il rischio di creare un ambiente che sia un po’ eccessivo per il bambino perché lo porta a sovrastimolarlo o, al contrario, a stimolarlo troppo poco.

Questi genitori si chiedono se abbiano davvero gli strumenti giusti per un ambiente adatto alla loro crescita.

Se te lo stai chiedendo anche tu, ti do una buona notizia:

non serve molto, anzi…

Il fatto di avere materiali semplici e, talvolta, di non averli, quindi di doverli reperire o costruire da sé, è un incentivo alla creatività e alla capacità di adattamento.

Partire da piccole cose, come sbucciare un frutto o prepararsi la cena, è fondamentale per arricchirsi di esperienze e sviluppare abilità.

Questo percorso di crescita, basato su attività pratiche, rende anche i genitori più sicuri nell’affidare compiti via via più complessi.

Maria Montessori ci ha insegnato e dimostrato che, nelle giuste condizioni, tutti possono raggiungere risultati S T R A O R D I N A R I.

Bada bene, però, a non incorrere in un errore fondamentale:

non si tratta di una gara a chi raggiunge prima determinate tappe di crescita, ma di dare ad ogni bambino le migliori opportunità per diventare la migliore versione di se stesso.

Come fare allora?

Leggi fino alla fine per scoprire come agire in modo semplice e senza paura di sbagliare seguendo questi tre passaggi che puoi applicare già oggi.

1. Osserva tuo figlio

Il punto di partenza è sempre l’osservazione.

Osservare attentamente il bambino/a, le sue competenze, i suoi interessi e la sua età, permette di capire i suoi bisogni. Anche quelli inespressi.

Ogni fase della crescita ha le sue esigenze specifiche, e solo osservando potrai imparare a riconoscerle.

Per esempio, se noti un avvicinamento ai libri o sai che è nell’età in cui può interessare la lettura, predisponi i libri alla sua portata, uno spazio comodo dove poterli sfogliare, da solo, ma anche insieme a qualcuno.

Infatti, un interesse può nascere da una proposta o da una scoperta.

Ecco perché l’ambiente gioca un ruolo fondamentale.

Dunque il passo successivo è proprio questo:

2. Predisponi l’ambiente

Questo è il momento di agire.

Crea un ambiente attrattivo, bello e interessante, che lo stimoli, ma senza sovraccaricarlo.

Non serve molto: spesso è sufficiente adattare quello che già possiedi per renderlo facilmente accessibile e sicuro per la sua età.

Facendo riferimento all’esempio della lettura, puoi sempre dedicare alle letture del bambino gli scaffali più bassi della tua libreria.

Oppure possono bastare delle semplici mensole alla sua altezza.

Quello cui devi prestare attenzione è trovare un equilibrio tra le occasioni di successo ed insuccesso.

Ecco perché è importante che dopo aver predisposto l’ambiente tu continui ad osservare.

3. Continua a osservare e ad adattare

Continua a osservare tuo figlio mentre esplora e interagisce con il mondo che hai creato per lui.

Solo così scoprirai se sei sulla giusta strada o se è necessario fare un passo indietro.

In questo modo potrai fare piccoli aggiustamenti che lo aiuteranno a progredire, sempre rispettando il suo ritmo.

La crescita è un processo continuo, e così deve essere anche l’adattamento dell’ambiente.

L’osservazione costante è la chiave.

Il bambino indica la strada e l’adulto lo guida attraverso l’ambiente, favorendo un processo di apprendimento autonomo e stimolante.

Ecco svelato il segreto del successo nei bambini a partire da casa tua

I bambini entusiasti e autonomi imparano a vedere gli insuccessi non come fallimenti, ma come opportunità per rimboccarsi le maniche e riprovare.

Allo stesso tempo, sicuri che il loro adulto di riferimento è sempre a disposizione in caso di necessità di supporto anche solo emotivo.

Ti accorgerai presto che questo sistema porta a ridurre i conflitti, urla e rimproveri, rendendo la famiglia più felice e con meno stress.

Seguendo questi semplici passi, potrai trasformare la tua casa in un luogo che permetta ai bambini di muoversi liberamente fin da tenera età, conquistando la loro autonomia a piccoli passi, giorno dopo giorno, in un ambiente che li accompagna sostenendo la loro crescita nella direzione in cui è destinata ad andare.

Non un decidere per loro né, tanto meno, lasciare totale libero arbitrio, ma è un percorrere mano nella mano la strada verso il successo.

Il successo di cui parlo non è la fama o la ricchezza.

L’obiettivo è crescere bambini entusiasti, autonomi e capaci, nella piena espressione del proprio essere, contribuendo a costruire un mondo fatto di adulti più felici.

É questo il successo di cui parlo nei bambini, adulti di domani, a partire da casa tua e alla ricchezza di esperienze di crescita che ti gli hai offerto qui.

Figura 1

Il primo passo per una casa dove i bambini possano crescere in modo naturale e disinvolto con la serenità dei genitori è mettere in sicurezza l’ambiente. 

Come puoi farlo? 

Scarica qui la mia guida gratuita e seguimi sui social per restare sempre aggiornato sulle novità per case a misura di famiglia.

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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PERCHÉ UNA CASA A MISURA DI BAMBINI

Perché preoccuparsi per una casa a misura di bambini, quando ci sono preoccupazioni più importanti cui pensare, come la rata del mutuo o dell’affitto, lo spazio che non basta mai e tanto altro?

Figura 1: Immagine scattata da Liza Summer, pexels.

È vero, ci sono situazioni che ci obbligano a rivedere le nostre priorità.

Tuttavia, una casa a misura di bambini è da considerarsi probabilmente l’aspetto più importante da valutare.

Una casa a misura di bambini è una casa che si prende letteralmente cura della crescita dei tuoi figli e di un loro sano sviluppo emotivo, psicologico, intellettivo e motorio.

Figura 2: Immagine scattata da Alex Green, pexels.

Il mutuo prima o poi si estingue, e tutto in qualche modo si risolve.

Insomma, c’è sempre una soluzione a tutto!

Le basi per una sana crescita, invece, si pongono una volta sola e segnano per sempre la loro esistenza.

La casa ha bisogno in ogni caso di un progetto affinché sia davvero funzionale e armoniosa e per non ritrovarti a spendere molto di più di quello che avevi previsto.

Così come in ogni caso dovrai arredarla.

Tanto vale farlo pensando ai tuoi figli.

In che modo una casa a misura di bambini ne influenza lo sviluppo?

Una casa a misura di bambini è una casa che include spazi e arredi pensati per loro: piccoli perché possano maneggiarli senza difficoltà e leggeri perché possano spostarli da soli (anche quelli solitamente più pesanti come tavoli e sedie).

Si ragiona, cioè, in prospettiva di un ambiente dove i bambini possano agire da soli.

Figura 3: Immagine scattata da Tatiana Syrikova, pexels.

Lo scopo non è quello che i genitori possano toglierseli di torno, ma di offrire un maggiore ventaglio di esperienze, assecondando le proprie inclinazioni.

Senza qualcuno che indichi loro una strada, ma piuttosto che li accompagnino a individuare la propria.

Figura 4: Immagine scattata da Vlada Karpovich, pexels.

Quante volte hai sentito dire o hai detto che i bambini di oggi sono anni luce più avanti di quelli che eravamo noi?

Hai mai trovato una risposta?

Io ho trovato questa:

Ancora trent’anni fa (e oltre) si seguivano metodi educativi molto autoritari, che si fondavano sul principio che i bambini dovessero obbedire agli ordini dei genitori o comunque degli adulti.

In realtà, vedo ancora molti genitori di oggi che seguono i vecchi principi.

Senza lasciare loro spazio di espressione.

Oltre al fatto che la mentalità in generale era più chiusa e molte possibilità non erano neppure concepibili come probabili soluzioni.

Questo modo di fare, non solo pone un freno alla libertà di pensiero e alla capacità di trovare alternative in situazioni complesse, ma nel corso degli anni ha provocato non pochi casi di disturbi psicologici ed emotivi.

Dai più lievi, come la difficoltà di uscire dalla propria zona di confort o il bisogno di affetto, che spesso evolvono in episodi di stalking, fino ad arrivare all’omicidio.

Fenomeni di esplosioni d’ira che portano a scontri accesi per motivi futili.

Queste problematiche lasciano intendere che c’è un problema di fondo generalizzato che, certo, esula dalla sola organizzazione della casa, riguardando ambiti molto più estesi, ma sicuramente questa ne rappresenta un irrinunciabile punto di partenza.

Quest’idea è stata alla base degli studi di una famosa pedagogista, Maria Montessori, nota ancora oggi per le sue scoperte.

Alla base poneva proprio un ambiente a misura di bambini, riferendosi non solo allo spazio fisico ma anche a quello affettivo.

Figura 5: Immagine scattata da Ron Lach, pexels.

Maria Montessori studiò che l’educazione dei bambini deve avvenire attraverso l’interazione di 3 soggetti: l’adulto, l’ambiente e il bambino.

Non c’è più l’adulto che impone il suo modo di vedere le cose o che cosa studiare, ma li arricchisce di una terza componente: l’ambiente.

L’ambiente che comunque viene predisposto dall’adulto, ma saranno poi i bambini a scegliere quali aspetti coglierne.

Così da garantire un tipo di apprendimento sempre diverso, che si modella sugli interessi e le propensioni di ogni bambino.

Infatti, in un ambiente dove i bambini possono agire senza l’aiuto vincolante dei genitori possono:

  • essere liberi di scegliere l’attività da svolgere;
  • riconoscere autonomamente un eventuale errore commesso e prenderne coscienza.

Per esempio:

Se versando dell’acqua in un bicchiere ne cade un po’ sulla tovaglia, il fatto che si bagni dimostra che c’è stato un errore.

Questo lascia intendere che il gesto deve essere corretto fino ad averne completa padronanza.

Dunque, l’ambiente è maestro, e supporta l’adulto.

Perché un ambiente che favorisce l’autonomia, e che pone di fronte a degli errori, viene visto come un vantaggio per la componente emotiva e intellettiva dei bambini?

Per diversi aspetti.

  1. In questo modo si alimenta l’autostima dei bambini, dando loro la possibilità di accedere in autonomia a qualunque attività. Avrai notato che spesso i bambini sono letteralmente affascinati da quello che facciamo e usiamo noi adulti, arrivando a mostrare molto più interesse verso le nostre attività piuttosto che nei confronti di un loro gioco. Semplicemente perché vogliono sentirsi parte del nostro mondo.Non vogliono essere confinati ad attività irreali che non li vedono raggiungere alcuno scopo concreto.
  2. Coinvolgendoli in attività quotidiane, in base alle competenze acquisite, non solo la loro autostima ne sarà piacevolmente nutrita, ma si sentiranno davvero parte integrante della famiglia svolgendo un ruolo rilevante. Questa convinzione tenderà a radicarsi in ogni ambito, in quanto impareranno a riconoscere il proprio valore come persone e riconoscendo il loro ruolo di individui appartenenti ad una società
  3. Saranno portati a padroneggiare certe abilità che oggi ci sorprendiamo a veder attribuire a dei bambini piccoli (come un bambino di 2 anni che sa infilarsi le scarpe e vestirsi da solo).Infatti, l’attività, il fare o il tentare di fare qualcosa, anche (e soprattutto) sbagliando, attiva la parte intellettiva che cerca soluzioni. Oltre ad affinare movimenti e gesti.L’intervento dell’adulto deve avvenire solo nel momento in cui i bambini mostrano senso di inadeguatezza e frustrazione.Finché, invece, nonostante l’errore, risultano calmi e concentrati, allora non bisogna ASSOLUTAMENTE intervenire, per non interrompere i loro moti interni.

Figura 6: Immagine scattata da Ketut Subyanto, pexels.

Questo è un vantaggio anche per i genitori?

Certo! Per quanto siano sempre indispensabili pazienza e impegno.

Molte volte è più una incapacità dei genitori non intervenire di fronte ad una difficoltà dei figli, piuttosto che motivarli a insistere.

Ci viene naturale sostituirci a loro. Sembra essere la soluzione più facile e più veloce per tutti.

Predisporre la casa a misura di bambini, permette di guadagnare tempo in questo senso, perché i piccoli avranno modo di esercitarsi in ogni momento della giornata, quando si sentiranno più disposti a svolgere un’attività, così da avere il tempo necessario per prenderne padronanza.

Agire senza l’aiuto dell’adulto è il primo istinto dei bambini e sono questi a stabilire i tempi di cui hanno bisogno. Per questo è bene assecondare il loro istinto e aiutarli a fare da soli.

Questa situazione porta un vantaggio di tempo per l’adulto, perché sfrutta anche i cosiddetti moti interni, cioè impulsi da cui sono spinti i bambini verso una precisa attività, che è proprio quella di cui hanno bisogno in quel momento per affinare o acquisire una conoscenza o una competenza.

E sono proprio questi i momenti in cui il loro livello di apprendimento è al massimo potenziale.

Allora quella che sembrerà una perdita di tempo iniziale, si rivelerà un investimento, perché i bambini diventano più facilmente autonomi e anche i genitori ne risulteranno agevolati.

Figura 7: Immagine scattata da Jep Gamb, pexels.

Fra libertà e disciplina consapevole

Una casa a misura di bambini secondo la teoria Montessori si basa, dunque, sul concetto di libertà, non intesa come libero arbitrio, ma con lo scopo di assecondare questi moti interni e soprattutto per trasmettere una disciplina consapevole.

Che cosa vuol dire?

Spesso si intende per disciplina la capacità di essere rispettosi di ordini impartiti da altri.

Il termine disciplina deriva dal latino discipulus, che a sua volta deriva dal verbo disceo, che vuol dire apprendere.

E l’apprendimento avviene in modo molto più veloce e naturale se si comprendono le ragioni di una determinata condizione.

Tornando all’esempio dell’acqua da versare, un conto è dire “lascia fare a me perché tu sei piccolo e non sei capace”.

Tutt’altra cosa è spiegare che bisogna cercare di essere precisi, perché se si versa l’acqua sul tavolo, addosso o per terra, ci sono dei rischi, come prendere freddo, scivolare, ecc.

Ed essendo conseguenze reali, subito constatabili, perché se ti versi l’acqua addosso, ti senti subito la sensazione di fresco e di bagnato, ne apprendi prima il rapporto di causa – effetto, e interiorizzi il perché e il come affinare il movimento.

Si sviluppa, dunque, la volontà di raggiungere uno scopo, così da essere poi più motivati ad accogliere in modo consapevole una tua qualunque richiesta (non si tratta più di un comando).

Si pongono, in questo modo, le basi di un rapporto di fiducia genitori – figli, che non si stanno comportando come generali che impartiscono ordini, ma come educatori che spiegano, iniziandoli al concetto di rispetto.

Si tratta di esercizi di semplici attività quotidiane che permettono di raggiungere un livello di autonomia completo, non solo limitato all’azione in sé per sé, ma a tutto il complesso concetto che c’è dietro:

  • capacità di ragionamento;
  • acquisizione del senso di rispetto per l’ambiente (non bagnarlo/non sporcarlo);
  • acquisizione del senso di rispetto di se stessi e degli altri (non farli scivolare);
  • cimentarsi a trovare soluzioni e alternative, tenendo conto del proprio ruolo e della propria responsabilità;
  • attraverso la capacità di scelta autonoma delle attività, si inizia a prendere coscienza di ciò che piace fare, ciò che rende felici e che fa sentire gratificati;
  • prendere consapevolezza di ciò che piace, porta a seguire la propria strada, non quella che è stata indicata o suggerita da altri.

Tutto questo viene riassunto nel concetto di autoeducazione.

Una casa a misura di bambini favorisce l’autoeducazione

Il modo in cui è predisposto l’ambiente ti permette di non lavare i tuoi bambini, ma di insegnare loro a lavarsi; di non imboccarli, ma di insegnare a mangiare.

Ovviamente secondo un percorso graduale, incentrato sull’accompagnamento piuttosto che sul sostituirsi.

Tu sarai lì a monitorare che tutto proceda in sicurezza e ad osservare i loro progressi e le loro inclinazioni.

Perché è sulla base del loro sviluppo e della loro crescita che l’ambiente cambierà conformazione, in modo tale da garantire sempre e comunque l’autonomia.

Ecco perché l’aiuto di un professionista (in questo caso l’architetto specializzato) serve a prevenire con lungimiranza ogni step di crescita.

Figura 8: Immagine scattata da Ron Lac, pexels.

I vantaggi per la famiglia

Questo nuovo modo di concepire la casa e l’educazione dei bambini porta diversi vantaggi per la famiglia (dunque non solo per i bambini).

Una casa a misura di bambini, per ottenere risultati, deve essere minimalista, ovvero contenere solo l’essenziale.

Non sono necessari una valanga di giochi.

Questi, infatti, possono risultare addirittura controproducenti, perché diventano un ostacolo alla concentrazione dei più piccoli.

Ciò permette di guadagnare spazio e concentrarsi sulla qualità piuttosto che sulla quantità.

Un notevole guadagno di tempo per le attività di riordino (per cui ti consiglio di leggere l’articolo Casa piccola in ordine (anche con i bambini) qualora non l’avessi già fatto).

E, di conseguenza, un notevole guadagno per il tuo portafogli.

In conclusione abbiamo visto che…

  • Una casa a misura di bambini ne influenza per sempre lo sviluppo, per cui è qualcosa che dovrebbe rientrare tra le priorità di una famiglia;
  • Sentirsi capaci fin da piccoli alimenta l’autostima dei bambini, riconoscendo il proprio all’interno della loro prima società di appartenenza, la famiglia, in cui svolgono un ruolo importante, riconoscono il proprio valore e sviluppano le proprie abilità in modo naturale e quasi inconsapevole;
  • Una casa a misura di bambini offre la possibilità di impratichirsi in ciò che desiderano stabilendo essi stessi i tempi di cui hanno bisogno. Questo rappresenta un vantaggio anche per i genitori che, in qualche modo, si portano avanti con i tempi.
  • Una casa a misura di bambini permette di fare esperienze dirette. Così anche i genitori sono sostenuti nell’educazione, poiché i loro insegnamenti sono supportati dalle conseguenze reali che derivano dal fare da soli. Instaurando così, un rapporto di fiducia e promuovendo una disciplina consapevole.
  • I vantaggi si riflettono su tutta la famiglia, con una casa che  punta all’essenziale, alla qualità, allo spazio e a risparmiare tempo e denaro.

Ti ritrovi in questi ragionamenti?

Proverai a metterli subito in pratica?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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CASA PICCOLA SEMPRE IN ORDINE (ANCHE CON I BAMBINI)

Anche a te sembra un’impresa tenere una casa piccola sempre in ordine (anche con i bambini)?

Una casa sempre in ordine è desiderio comune, soprattutto per chi ha una casa piccola.

Questa situazione sembra diventare catastrofica quando in questo poco spazio si aggiungono anche i bambini.

In realtà non sono loro problema né lo spazio in sé per sé, ma ci sono altre questioni di fondo da ribadire.

  1. Stile di vita;
  2. False aspettative;
  3. Il progetto.

Vediamole con ordine.

1. Stile di vita

Per stile di vita mi riferisco più che altro alle false credenze sul fatto che più si ha più si sta bene.

Per tanto tempo l’abbondanza è stata sinonimo di benessere.

Un po’ “per colpa” dell’industrializzazione che, abbassando i costi di produzione, ha reso più accessibili molti prodotti.

Così, molte famiglie, che poco prima vivevano di stenti, hanno accolto questa come un’opportunità per mettersi al sicuro per tempi peggiori (perché nella vita non si sa mai).

Quindi si è iniziato ad accumulare.

O anche perché magari poi ti serve e non ce l’hai.

Questi pensieri si sono così radicati anche nelle generazioni più giovani, coniando il detto: “stip ca truv” (che tradotto dal barese significa: “conserva, così che all’occorrenza ce l’hai già).

Il risultato è quello di avere case che sono più magazzini che ambienti dove rilassarsi dopo una giornata di lavoro.

Ecco che, invece di tornare a casa e godersi la famiglia, si deve continuare a lavorare.

E mentre il modo di costruire la casa si è evoluto in base a come si è evoluta la famiglia, per cui troviamo spazi sempre più ridotti al minimo indispensabile, è il modo di pensare la casa che è rimasto fermo alle vecchie generazioni.

Dunque, ancora si desiderano cucine ampie dove c’è posto anche per la dispensa piena di conserve della nonna; o con l’immancabile stanza dedicata alla lavanderia, o, in alternativa, di un giardino o di uno spazio aperto ma coperto, per avere il bucato pulito anche senza consumare troppa energia elettrica con l’asciugatrice.

Il giardino stesso, un tempo essenziale per ospitare l’orto o il pollaio, è diventato quasi esclusivamente prerogativa dei nuovi ricchi.

Tutto questo per dire che molte volte ci si ostina a rimanere troppo aggrappati al passato, confondendolo con un rispetto verso i nostri genitori o i nostri nonni.

Finendo così per perdere il rispetto per noi stessi.

Per la nostra nuova vita.

Per il futuro.

Quindi per il progresso.

Inoltre, c’è da fare i conti con un costo della vita diverso.

E il fatto che siano entrambi i genitori a dover lavorare non è più un lusso, ma una necessità.

Si passa più tempo a lavoro che a casa, per questo le famiglie hanno sempre meno figli e… una casa standard ha sempre meno spazio.

È con questo presente che dobbiamo fare i conti.

Ovviamente non è così per tutti, ma è sicuramente la condizione generale che orienta tutto il sistema immobiliare.

Ecco perché non devi sentirti in colpa se non riesci a seguire lo stile di vita cui hai sempre ambito o a mantenere delle abitudini che ti eri prefissata.

Non stai tradendo né i tuoi genitori né i tuoi figli.

Perché i valori che hai appreso te li porti dentro.

Resta, quindi, rimodularti in base a quella che sei tu adesso e nel contesto sociale in cui vivi.

Allora, sulla base di questo, del lavoro che hai scelto e delle abitudini che ti porta ad avere, le evoluzioni cui ambisci nell’immediato e nel tempo, devi stabilire delle priorità.

Non mi riferisco solo al tempo da dedicare a tutto, ma anche allo spazio fisico che ti serve a casa per dedicarti alle tue attività.

Perché il più delle volte bisogna accettare dei compromessi.

Una volta appreso questo nuovo approccio, cioè quello che davvero serve ed è ritenuto per te essenziale, lo si trasferisce in tutti gli ambiti.

Non solo alla casa in sé per sé.

Per esempio: marito e moglie hanno necessità di lavorare entrambi full time, quindi -> avranno per lo più pasti veloci, per cui -> avrà più senso un open space per ricavare una camera da letto in più.

O forse una stanza per l’home office se uno dei due lavora da casa.

Oppure vorrebbero compensare con serate barbecue in terrazza.

È una questione di priorità e di scelta di ciò che effettivamente porta gioia nella loro vita.

Anche rinunciare ad una stanza a favore della tua collezione di scarpe, sarà inutile per molti, ma per te è una vera e propria passione, quindi va bene, purché sia riconosciuta da te come una priorità.

Il mio pensiero guida è che siamo su questa terra per un periodo limitato di tempo.

Qui arriviamo nudi e così andremo via.

E, invece di goderci questo viaggio fantastico che ci è stato donato, ci affanniamo ad accumulare, pensando che tutto questo accumulo sconsiderato ci possa portare gioia.

E, invece, non fa altro che appesantirci di preoccupazioni.

Arrivando al punto di non sapere più che cos’è DAVVERO essenziale.

Di che cosa possiamo fare veramente a meno?

Quasi sicuramente se lo chiediamo ad un bambino, ci saprà dare una risposta più decisa.

Così non stiamo perdendo solo i veri valori, ma anche la leggerezza.

Perché sembrano opposti, ma in realtà è proprio il senso di leggerezza che ci dà la lucidità di stabilire le priorità.

E questa capacità si ripercuote in tutti gli altri ambiti della vita:

– nel lavoro (riesci davvero a distinguere un’opportunità da una situazione che ti logora senza vantaggi?);

– con le amicizie (vale la pena farti in quattro per persone che non ti apprezzano davvero?);

– famiglia (vale la pena mantenere un rapporto che si è rivelato tossico per il tuo benessere, solo per il  legame di sangue? O anche rispetto ad un marito violento, per il bene dei figli?).

Modificare lo stile di vita con questo approccio non aiuta solo a mettere ordine nelle nostre case, ma nelle nostre vite.

Proprio perché si tratta di un concetto molto ampio, non solo legato alla casa, ma allo stile di vita generale, viene trasmesso in modo automatico ai nostri bambini.

Perché, si sa, ogni insegnamento viene valorizzato dai fatti e dalle azioni più che dalle parole.

Impareranno, così, a conoscere il valore delle cose.

Così, se si rompe quella tazza, la si può riparare, ma potrebbe non avere lo stesso aspetto di prima.

Per cui cambierà anche il modo di maneggiarla, che sarà più attento e preciso.

Allo stesso tempo sarà anche più semplice lasciare andare qualcosa che ha perso la sua utilità nella nostra vita, perché si è cresciuti o sono cambiate le passioni.

Oltre al fatto che tenere tanta roba ordinata in poco spazio, in alcuni casi, è possibile con una organizzazione eccellente, che, però, a mio avviso, è destinata a fallire se resta la tendenza ad accumulare.

Si aggiungerà sempre qualcos’altro che sarà difficile da collocare.

2. False aspettative

In realtà ho già toccato questo argomento, perché cambiando abitudini e stile di vita, inevitabilmente devono cambiare le aspettative.

In una casa con bambini è meglio abbassarle queste aspettative, non perché sia impossibile la perfezione, ma piuttosto per non rischiare di andare su di giri se capita che i bambini decidano di non collaborare.

Il processo di educazione all’ordine prevede anche questo: così come non si impara ad andare in bicicletta da un giorno all’altro e senza aver fatto qualche caduta, lo stesso vale per tutto il resto.

Inoltre, è impensabile oggi, per esempio: avere 10 figli, lavorare, avere la casa sempre perfetta e un pasto sempre caldo ed elaborato.

Può succedere se ci sono delle attività che vengono delegate a dei collaboratori, ad una tata, ai nonni e così via.

Se, invece, conosci qualcuno che riesce a fare tutto questo in totale autonomia, allora dimmelo perché devo parlarci!

Altrettanto impensabile è continuare a dire “abbiamo sempre fatto così ed è andato tutto bene”.

Questo per me equivale ad ammazzare il futuro ed il progresso.

Perché se avessimo continuato a fare le stesse cose e a pensarla sempre nello stesso modo per davvero, non saremmo mai arrivati sulla luna.

O al giorno d’oggi si morirebbe ancora di malattie ormai debellate.

Per questo il mio suggerimento è di fare tesoro delle esperienze di parenti e amici, ma di confrontarle sempre con figure qualificate davvero competenti, che sono tenute ad essere costantemente aggiornate ed hanno un’esperienza specifica.

Perché, in fondo, il nostro istinto ci spinge sempre verso la direzione giusta, ma accompagnati da una figura qualificata si matura una consapevolezza basata su fondamenti scientifici anziché sul sentito dire.

Allora, è inutile riempire la casa di sdraiette, cullette, passeggini e box di ogni tipo.

C’è tanto commercio intorno ai bambini di oggetti che il più delle volte si rivelano completamente inutili, oltre che addirittura pericolosi.

Ne sono un esempio i riduttori per i lettini, che l’OMS consiglia fortemente di lasciare liberi da tutto.

Mentre ci sono cose che possono sembrare inutili e che invece possono semplificare molto la vita, come per esempio un lettino per il cosleeping di qualità.

Ecco perché è bene arrivare preparati, con il gusto mindset.

Allora inizia a liberare la casa per fare spazio al bebè già da quando lo aspetti.

Inoltre, riempire troppo la casa ti potrà riempire di false aspettative che i bambini possano davvero utilizzare tutto e tu possa continuare a dedicarti tranquillamente alla vita che conducevi quando non eri mamma.

Aspettativa non falsa, ma falsissima!

Perché, in realtà, nessun arredo potrà sostituire l’affetto, la cura e le attenzioni che solo un genitore può dare.

Quindi, acquista solo lo stretto necessario, che per me è rappresentato da:

  • il trio (che include carrozzina, passeggino e ovetto):
  • il lettino da affiancare al matrimoniale;
  • il fasciatoio.

E in questo articolo tratto in modo più approfondito l’argomento.

Non è un arredo, ma anche la fascia porta bebè, correttamente usata è un valido supporto per riuscire a concederti un po’ di libertà.

Tutto il resto è in più e, anche se di seconda mano, quindi ti sarà costato poco o nulla a livello economico, contribuirà a occupare spazio che sarebbe utile per altro (perché sì, lo spazio serve sempre!).

Contribuirà al disordine, perché, soprattutto nei primi mesi di vita dei bambini, tra regali e continue evoluzioni di crescita, continuerá ad accumularsi roba alla velocità della luce.

E questo non farà altro che accrescere il tuo senso di frustrazione.

Perché sarà sempre più una fatica mantenere l’ordine e la pulizia, o a dedicare del tempo a te stessa.

Potrebbe maturare il senso di colpa verso te stessa per non essere riuscita ad “abituare” i tuoi bambini a godersi il lettino, la sdraietta ecc., perché la realtà è che piangono non appena li metti giù.

Quindi probabilmente sarai costretta a posticipare il rientro a lavoro, al tempo per ritrovare te stessa, al tuo essere donna oltre che mamma.

E pochi o nessuno ti dirà che, invece, tutto questo è NORMALE!

E che il problema non sei tu, ma sono le aspettative che ci inculca la società di oggi che sono improntate su un sistema educativo e di accudimento obsoleto.

Che non tiene conto che i bambini, soprattutto nei primi 9 mesi di vita, hanno bisogno di sviluppare un attaccamento sicuro alla loro figura di riferimento (di solito la mamma) per poter sviluppare fiducia nell’ambiente esterno, e riuscire ad esplorarlo con sicurezza ed entusiasmo.

3. Il progetto

Una volta che si è riusciti a interiorizzare questa consapevolezza di tutto quanto visto fin qui, si hanno le idee più chiare sulle proprie reali esigenze.

Si è più disposti ad accettare eventuali compromessi, e si trae davvero vantaggio da tutti gli ambienti, che, nella maggior parte dei casi, sono quelli che Ti accompagneranno per tutta la vita.

Quindi la casa deve davvero farci sentire a nostro agio.

Una mente aperta ad una nuova prospettiva di casa, è una mente aperta a valorizzare il presente, ammortizzando tutte le difficoltà che comporta inevitabilmente l’accoglienza di una nuova vita e migliorandone il futuro.

Allora ecco come fare:

  • definire le priorità;
  • lasciare andare quello che non è più funzionale alla tua vita e che, in qualche modo ti crea impedimento, invece che esserti d’aiuto;
  • creare spazio a ciò che davvero ha valore, prima nella tua mente e poi nell’ambiente.

Già solo questi tre passaggi dovrebbero agevolati notevolmente l’ordine e la pulizia.

Perché se lo spazio è più libero, risulta più leggero, e la mente e lo sguardo fanno meno fatica a individuare ciò che serve in un momento d’emergenza o quando si va di corsa.

Soprattutto si fa meno fatica a ricordare quello che hai e dove l’hai messo.

Infatti, tra i fattori principali dell’accumulo c’è proprio il non ricordare di avere già quell’oggetto che stai portando a casa.

Il disordine, cui si va inevitabilmente incontro quando si ha la tendenza ad accumulare, influisce negativamente anche sull’umore di noi adulti e, di conseguenza, dei bambini.

Perché si genera ansia mentre cerchi quello che ti serve, perché ti è difficile arrivare a prenderlo subito, con tutti i rischi che questo comporta, soprattutto per una mamma da sola in casa con uno o più bambini piccoli.

Allora, la migliore soluzione per creare spazio è liberarlo.

Ecco perché  è solo dopo aver risolto questa situazione che aggiungerei di:

  • creare degli spazi ad uso esclusivo (o quasi) per ogni componente della famiglia, in modo tale che ognuno possa assumersi la responsabilità della cura del proprio spazio.

    Sì, inclusi i bambini piccoli!

    In questo modo il loro impegno sarà tangibile agli occhi di tutti.

  • definire un posto per ogni cosa e impegnarsi a mantenere ogni cosa al proprio posto.

    Qual è il posto dei giochi, quello delle scarpe, dei giubbotti…senza dover fare ogni volta una caccia al tesoro.
    Conservare l’ordine significa anche rimettere tutto nella stessa posizione subito dopo averlo usato, altrimenti si tende a ricostituire in breve tempo il disordine, tale da richiedere più tempo per il riordino.

    Nella vita quotidiana, anche la migliore organizzazione richiede “manutenzione“.

  • avere almeno uno scaffale aperto con oggetti in mostra ad uso dei bambini, perché siano effettivamente alla loro portata e abbiano la possibilità di riproporre l’ordine iniziale dopo l’utilizzo, proprio per educarli all’ordine e alla precisione;
  • i contenitori grandi per la raccolta di giocattoli sono, tuttavia, un valido supporto per velocizzare il riordino e facilitarlo, rendendolo divertente, anche per i più piccoli (per esempio organizzando il gioco del riordino con il tiro a canestro);
  • molti arredi a misura di bambini, inconsapevolmente, li abbiamo già.
    Non c’è bisogno per esempio di una libreria dedicata se c’è uno spazio accessibile nella nostra.

  • Preferisci arredi trasformabili che possono occupare più o meno lo stesso spazio per più tempo possibile, adattandosi alla crescita dei bambini.

In conclusione…

Rifletti bene su chi sei adesso, quali sono le tue esigenze e che cos’è che ti dà gioia.

Fai una bella selezione eliminando quello che non usi più da oltre un anno, da quello che ti eri dimenticata di avere, a meno che non ci sia un forte valore affettivo.

Ti ritroverai circondata da cose per te di valore, che davvero ti servono e che, oltre a ricordarle tutte, sarà più facile organizzare.

Subito noterai il vantaggio, anche psicologico, di avere solo cose che contano.

Di aver ricavato dello spazio per il tuo bambino.

E per permettere a te di vivere meglio.

Liberandoti da quello che non usi più, per esempio dandoli ai mercatini dell’usato, potrai riempire il tuo portafogli o, in ogni caso, rendere felici altre persone che daranno il giusto valore a quelle cose.

Pensare di avere meno cose ti darà un freno anche sull’acquistarne.

Il vostro portafogli ve ne sarà doppiamente grato!

Potrai, così, permetterti di puntare alla qualità, che, per quanto si dica importante, è considerata sprecata di fronte ad un utilizzo “passeggero” che ne fanno i bambini.

La verità è che un oggetto di qualità, è vero che è più costoso al momento dell’acquisto, ma ha una vita molto più lunga sia per la molteplicità di utilizzo (per esempio se si tratta di un arredo evolutivo, che segue la crescita dei bambini) sia perché risente meno dell’usura, essendo di materiale più resistente.

Per cui è un investimento iniziale che però ti ripaga nel tempo.

Trovi utili questi suggerimenti?

Proverai a metterli subito in pratica?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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CAMERETTA PICCOLA: MEGLIO PARETE A TEMA O PARETI NEUTRE?

Quante sono tormentate dal dubbio se in una cameretta piccola sia meglio una parete a tema o pareti neutre?

Un dubbio che coglie anche una cerchia più ampia, non solo per problemi di spazio, ma piuttosto per il fatto che col tempo una parete più particolare potrebbe stancare.

E già in queste poche righe sono emersi diversi nodi da sciogliere.

I colori

Partiamo dal fatto che è fortemente sconsigliato “bombardare” i bambini piccoli con colori molto accesi, contrariamente all’idea comune che vuole che lì dove ci sono bambini ci siano mille colori.

Figura 1: Esempio di area gioco eccessivamente stimolante per bambini della fascia 0 – 1 anno.

I neonati neanche li distinguono più di tanto, sebbene ne colgano alcuni contrasti.

Nonostante tutto anche in questa circostanza vengono introdotti gradualmente: prima il bianco ed il nero, poi si aggiunge il rosso e in step successivi tutti gli altri.

Da quando si è diffusa l’idea che più stimoli si ricevono in età precoci più si è facilitati all’apprendimento, più abbiamo letteralmente iniziato a bombardare questi bambini.

Per lo più con l’ambizione di tirare su dei geni, piuttosto che per interesse verso una sana crescita emotiva e intellettiva.

Con questa tendenza a trasformarli in trofei da vantare, si sono persi di vista i tempi che sono realmente necessari a metabolizzare le novità.

Con essi si è perso il rispetto verso i bambini e verso i tempi fisiologici per capire se sono attratti solo temporaneamente dalla novità o se, invece, questa proposta ha suscitato loro un interesse più profondo.

Non è nemmeno giusto lasciare i bambini in un ambiente grigio, ma tutto va dosato.

Infatti, proponendo uno o pochi stimoli alla volta, i bambini avranno modo innanzitutto di notarli, di studiarli, conoscerli, di esercitare la concentrazione e sviluppare al meglio tutte le abilità che ne derivano.

Ecco perché con i bambini è sempre preferibile utilizzare colori neutri, soprattutto per quanto riguarda l’ambiente, perché un gioco puoi sempre metterlo via, un abito puoi sempre cambiarlo o abbinarlo con qualcosa di più sobrio, ma uno spazio, soprattutto a casa, viene vissuto per un periodo relativamente lungo e soprattutto deve fare da sfondo alle attività, come una vera e propria scenografia.

Prendiamo, per esempio, uno di quei tappeti da gioco molto colorati, con colori vivaci.

E immagina di proporre su questo tappeto una pallina rossa.

Si farà fatica a notarla in mezzo a tante immagini.

Questo è un errore che ho fatto anch’io in passato e, infatti, non capivo perché mio figlio si agitava tantissimo quando lo mettevo sul tappeto, senza, tuttavia, impegnarsi a raggiungere il gioco proposto.

Semplicemente non notava il gioco.

E non sapeva da dove iniziare a studiare quel paesaggio colorato con tonalità innaturali e molto stimolanti.

Figura 2: Esempio di tappeto gioco per la fascia 0 –  1 anno, in cui si fa fatica ad individuare i giochi proposti.

A pochi mesi non si è in grado di gestire tutti questi stimoli.

È, invece, questo il momento di allenarli!

Gli stimoli

Appena arrivati a questo mondo la voglia di conoscere è troppo entusiasmante per definire un ordine di priorità.

I neonati non sanno che cosa siano le priorità, o meglio non le sanno riconoscere.

Per esempio, possono essere stremati, ma se sono circondati da qualcosa di attrattivo, anche il sonno e la stanchezza passano in secondo piano.

Motivo per cui, in particolar modo, una camera da letto deve rilassare per favorire l’addormentamento.

Spesso si posiziona la giostrina per neonati proprio sopra la culla. In realtà, questa, al di là di qualche melodia rilassante che può riprodurre, stimola all’attività, invece che conciliare il sonno.

I bambini la studiano, vogliono afferrarla, e magari ad un certo punto si addormentano per sfinimento.

Tornando alla parete a tema in cameretta, non è completamente sconsigliata se prevede tonalità e fantasie rilassanti.

Su questo aspetto si potrebbe aprire un altro tema molto ampio, nel senso che sono le tonalità neutre o pastello quelle considerate più rilassanti per la maggior parte delle persone, ma non per tutte.

Prendiamo per buono che sia valido per tutti i neonati, in quanto non hanno ancora definito una propria personalità e, quindi, una vera e propria preferenza del colore.

Parete a tema: come può valorizzare una cameretta piccola

Perché una parete a tema possa davvero valorizzare una camera, deve essere ben proporzionata rispetto allo spazio e rispetto ai materiali contenuti nell’ambiente (arredi, tessili e giochi).

Infatti, anche un ambiente caotico, troppo pieno, potrebbe trasmettere inquietudine, al pari di un colore troppo acceso predominante.

Inoltre, il fatto di lasciare dello spazio vuoto rende più facili i cambiamenti, che sono molto frequenti nei primi anni di vita; di conseguenza ne stimola la creatività.

Proprio perché un ambiente per bambini è suscettibile di cambiamenti, io non mi preoccuperei che una parete a tema possa stancare, perché è una di quelle cose che si può facilmente cambiare (diversamente da un pavimento o da una parete rivestita di piastrelle).

Blocchi di colore

Volevo, però, sottolineare che una parete a tema non è l’unico modo per abbellire una cameretta, ma soprattutto per uno spazio piccolo, e per giunta, per dei bambini che devono ancora ben definire i propri gusti, io tenderei ad utilizzare dei blocchi di colore dalle forme più simpatiche, che tendono ad armonizzare l’ambiente, a creare un accento alle diverse funzioni che si possono svolgere (angolo sonno, area gioco, area studio, vestizione) o per mettere in risalto dei dettagli che altrimenti passerebbero inosservati (come i pomelli attaccapanni, uno specchio, ecc.).

Figura 3: Esempio di piccola camera da letto con blocchi di colore sulle pareti, che definiscono l’area adibita ad ufficio e quella dedicata ai letti.

Il ruolo della natura

In ogni caso, elementi che riprendono la natura, o forme tondeggianti e sinuose che la ricordano, trasmettono sensazioni di relax, perché ci riportano al nostro ambiente primordiale (quello dell’uomo primitivo sostanzialmente).

Anche se siamo nati nel mondo civilizzato, è un po’ come se conservassimo nel nostro patrimonio genetico il dato che siamo fatti per stare nella natura.

Figura 4: Esempio di piccola cameretta da letto/camera ospiti con blocchi di colore che riprendono forme tondeggianti con richiami alla natura (sole). Elementi che vengono ripresi nei tessili inseriti nel progetto (tappeto).

Dunque, OK a immagini di paesaggi, animali o forme che ricordano fiori, coralli, onde del mare, ecc.

Figura 5: Anche quadri e piccole decorazioni che ricordano la natura svolgono una importante funzione di rilassamento nei bambini piccoli.

Se l’area gioco è nella cameretta, ma resta fuori dal campo visivo al momento del riposo, allora oserei un po’ di più con il colore; infatti lo spazio del gioco deve stimolare all’attività, controllando gli eccessi, perché deve pur sempre invitare anche alla concentrazione.

Diversamente, può diventare un ostacolo allo sviluppo delle abilità.

Riepilogo

Facendo un riepilogo, in questo articolo ti ho spiegato come potrebbe essere valorizzata una cameretta piccola, così da renderla simpatica ma allo stesso tempo educativa per i nostri bambini.

1.I colori neutri devono essere predominanti per favorire il rilassamento. Vanno anche bene colori d’accento ma prestando molta attenzione a dosarli e distribuirli omogeneamente in tutto l’ambiente, per non renderlo caotico.

2. OK a pareti a tema solo se:

    • con tonalità neutre o con colori d’accento ben dosati;
    • se riprendono temi naturali (paesaggi, fiori, animali);
    • se riprendono forme non troppo geometriche.

3. In alternativa alle pareti a tema, puoi usare i blocchi di colore per definire le varie funzioni della camera, identificando quella dedicata al sonno, alla lettura, al gioco, ecc.

Se hai bisogno di supporto, scrivimi nella sezione dei contatti per prenotare una call conoscitiva.

Ti risponderò il prima possibile.

Se invece hai domande, lascia un commento qui sotto a questo articolo e ti risponderò personalmente!

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QUANDO NASCE UN BAMBINO… ASSICURATI QUESTI 3 SPAZI!

Quando nasce un bambino…

…si è portati a pensare che la priorità sia quella di avere una cameretta, invece è un errore. O almeno non è un’esigenza da soddisfare necessariamente nell’immediato!

Sicuramente un bebè comporta un’invasione… d’amore in ogni casa.

Figura 1: La famiglia ricostituita – Dr.ssa Cacioppo.

Tuttavia, porta con sé una serie di cambiamenti che possono richiedere tempi più o meno lunghi di adattamento.

Allora, puoi fare in modo che almeno la casa ti venga incontro a questo turbinio di novità, organizzando al meglio gli SPAZI FONDAMENTALI.

E quali sono?

Sono sostanzialmente 3:

  1. UNA POSTAZIONE ALLATTAMENTO CONFORTEVOLE
  2. IL FASCIATOIO
  3. LA CULLA

Ma vediamoli nel dettaglio, così da capire, di ognuna, che cos’è che le rende davvero funzionali.

1. POSTAZIONE ALLATTAMENTO CONFORTEVOLE

Figura 2: Postazione allattamento. Fonte: Pinterest.

Qualunque modalità di allattamento definisce momenti magici, ma anche impegnativi.

Quando, appena diventata mamma, mi chiedevano ogni quanto tempo allattassi il mio bambino, non sapevo rispondere, perché capitava spesso di trascorrere intere giornate seduta ad allattare.

Sembra incredibile! ma è davvero una necessità fisiologica del neonato, che per 9 mesi non ha conosciuto la fame o la sete, e invece adesso si trova a dover “faticare” per riempirsi lo stomaco.

Così allattare diventa un vero e proprio lavoro!

Si è portati a pensare che la posizione dell’allattamento sia unica e sia quella più canonica detta “a culla”.

In realtà, ce ne sono diverse altre che la tua postazione deve assecondare.

Pensa, per esempio, ad un allattamento gemellare o quello in tandem (cioè di quello che coinvolge non solo il neonato, ma anche il fratellino/sorellina più grande)…sarebbe impossibile portare avanti questo lavoro senza ripercussioni sulla salute!

Figura 3: Allattamento in tandem. Fonte: Pinterest.

Una buona postazione può incidere sull’avviamento dell’allattamento, non sempre così semplice e scontato.

Per cui è importante che la postura sia corretta oltre che comoda.

Tralasciando alcuni aspetti soggettivi…

Figura 4: Carlee Benear in una delle sue foto instagram che la ritraggono allattare mentre fa yoga.

…come dovrà essere questa postazione?

  • Innanzitutto comoda, tale da favorire il relax;
  • Con braccioli soffici, larghi, tali da poter appoggiare le braccia ed il bambino, così da non tenere per troppo tempo in tensione le spalle e il collo;
    In questo ci sono d’aiuto i cuscini per l’allattamento, che trovo molto confortevoli soprattutto quando il bambino è appena nato (e anche dopo), oltre che efficaci nell’assecondare la giusta posizione;


    Figura 5: Allattamento al seno con cuscino di supporto “Boppy”.

  • Per maggiore comodità servirebbe un piccolo tavolino per appoggiare lo stretto necessario, come il cellulare (di cui è sconsigliato l’uso durante la poppata), meglio se un libro da leggere, il telecomando della TV, snack, acqua (allattare fa venire una gran sete, anche in inverno!), o il tiralatte quando la stessa postazione viene usata per fare scorte di latte.
    Per questo è bene assicurarsi una presa di corrente vicina, anche se hai apparecchi che funzionano a batteria ricaricabile.

Figura 6: Postazione allattamento “morbida” con tavolino vicino alle prese e appoggio per le gambe. Fonte: Pinterest.

C’è chi preferisce che questa postazione sia a dondolo; chi, invece, preferisce che ci sia un appoggio per le gambe; e chi non riuscirebbe a fare a meno di nessuno dei due.

Figura 7: Postazione allattamento a dondolo. Fonte: Pinterest.

Figura 8: Postazione allattamento con poggiapiedi. Fonte: Pinterest.

Che ne sarà di questa postazione quando il bebè sarà svezzato?

L’angolo allattamento può restare sempre la postazione delle coccole; infatti, il fatto di aver concluso l’allattamento, non implica che il bambino non abbia più bisogno di momenti di contatto e di coccola.

Allora, per esempio, potrai mantenere questa stessa postazione per il racconto delle favole prima della nanna, diventando parte di una ritualità fondamentale per il sonno.

Figura 9: Postazione allattamento usata per raccontare storie. Fonte: Pinterest.

In ogni caso, è importante che sia comoda per entrambi perché faccia cornice a momenti piacevoli e speciali.

In mancanza di spazio la postazione allattamento può essere tranquillamente allestita in soggiorno adattando il divano o la poltrona già acquistati.

2. FASCIATOIO

Inizialmente posiziona il fasciatoio ad un’altezza comoda PER TE, così da agevolarti, soprattutto nel post partum (quando le forze potrebbero non essere al massimo), e che ti permetta di avere sotto mano tutto l’occorrente per il cambio (vestiti puliti, pannolini, pomate, phon, ecc.), in modo da facilitarti il compito anche qualora dovessi trovarti da sola.

Un’altezza comoda per te vuol dire che tu possa appoggiarci i gomiti stando in piedi.

Figura 10: Postazione fasciatoio “comoda”. Fonte: Pinterest.

Anche le alternative salvaspazio possono essere molto ergonomiche e belle. 

In seguito, quando il bambino inizierà a stare seduto da solo o, meglio ancora, a camminare, sarebbe più opportuno usare un fasciatoio montessoriano che dia il tempo al bambino di prendere consapevolezza del proprio corpo senza correre rischi dovuti all’altezza dal pavimento.

Figura 11: Postazione fasciatoio montessoriana La redoute.

A questo scopo sarebbe utile avere uno specchio dove il bambino possa vedere il proprio corpo nella sua interezza.

Considera che in questa fase, il bambino inizia ad affermare la propria personalità, per cui il fatto di essere messo giù steso a farsi cambiare può rappresentare per lui/lei motivo di “sottomissione”.

La prima manifestazione di questo sentimento può essere proprio quella di rifiutarsi di stendersi e farsi cambiare.

Allora è questo il momento di iniziare a mostrargli come ci si cambia stando in piedi o seduti su una sediolina.

Fino ad allora, però, il fasciatoio, così come descritto, è fondamentale!

Resta allora da valutare la stanza più comoda dove posizionarlo: ottimo è il bagno, così da accorciare il percorso all’acqua.

Figura 12: Postazione fasciatoio vicina al lavabo da bagno. Fonte: Pinterest.

Di questo esistono molte soluzioni salvaspazio che permettono di averlo anche sul bidet, sulla vasca da bagno, a muro o addirittura sulla lavatrice.

Figura 13: Postazione fasciatoio su vasca da bagno. Fonte: Pinterest.

Figura 14: Postazione fasciatoio a parete. Fonte: Pinterest.

Figura 15: Postazione fasciatoio su lavatrice. Fonte: Pinterest.

Figura 16: Postazione fasciatoio sopra-bidet richiudibile e con vasca per il bagnetto “Chicco”.

Forse un po’ meno pratica la soluzione pieghevole, ma si tratta pur sempre di una fase iniziale. Per cui se non c’è spazio e non vi va di forare la parete, è una buona alternativa.

Figura 17: Postazione fasciatoio sopra-bidet richiudibile. Fonte: Pinterest.

In ogni caso è sempre opportuno proteggere le prese vicine.

Invece, averlo in camera rende meno traumatico il cambio pannolino notturno, anche se potrebbe essere ugualmente necessario doversi spostare in bagno.

C’è chi, in condizioni davvero estreme di spazio, pratica il cambio pannolino direttamente sul letto, ma non è l’ideale per la tua schiena!

Se gli spazi lo permettono, invece, si può pensare di avere ben due postazioni fasciatoio in casa, purché siano entrambe complete di tutto l’occorrente: pomate allo zinco, mussole, detergente, pannolini, mangia pannolini, phon, vestiti, cesto della roba sporca, ecc.

La maggior parte dei fasciatoi è predisposta per contenere tutto l’occorrente, ma in mancanza si può allestire uno spazio dedicato.

Figura 18: Postazione fasciatoio con tutti gli spazi dedicati. Fonte: Pinterest.

Da non sottovalutare i giochi!

Sì!

I giochi, anche nella zona fasciatoio! Così il bambino sarà impegnato in un’attività che lo tenga relativamente fermo e quanto più calmo possibile durante il cambio (che diventa sempre più movimentato man mano che il bambino cresce).

Un gioco utile può essere, per esempio, la giostrina Munari.

Figura 19: Postazione fasciatoio con giostrina Munari, da proporre ai neonati.

3. LA CULLA

Nei primi mesi è consigliata la condivisione della stanza (non del letto attenzione!), così da agevolare l’allattamento a richiesta durante la notte o intervenire tempestivamente per ogni necessità del bebè.

La culla più bella, e anche più sicura, è quella più semplice.

Peluche, cuscini e paracolpi è meglio tenerli lontani dall’area sonno, in quanto un neonato non ha ancora le capacità fisiche per potersi liberare da questi ostacoli.

In somma non garantiscono un sonno sicuro.

Figura 20: Nell’immagine si vede sul lato sinistro un lettino considerato SICURO dall’OMS.  Se ne vedono pochi così sul web. Fonte: Pinterest.

Per molti neonati la culla sembra “avere le spine” o essere quasi un oggetto di tortura: si svegliano o iniziano a strillare non appena vengono adagiati, buttando in aria tutto il lungo lavoro di addormentamento.

Figura 21: Culla affiancata al letto matrimoniale e alla stessa altezza. Fonte: Pinterest.

Allora la culla ideale in questi casi è quella che viene affiancata al letto, come se fosse un’appendice del letto matrimoniale.

Figura 22: Culla su misura affiancata al letto matrimoniale e alla stessa altezza. Fonte: Pinterest.

Come fai a prevedere se sarà il tuo caso?

In realtà è una reazione naturale quella descritta, dunque molto comune. Cioè il neonato inizia a piangere nel momento in cui si sente indifeso (lontano dalla madre) e vulnerabile, per cui il suo pianto è una richiesta di aiuto per essere messo in salvo.

Un istinto primordiale, senza il quale probabilmente ci saremmo estinti.

Per questo consiglio un lettino trasformabile evolutivo perché puoi usarlo come culla classica, ma anche affiancarlo al letto matrimoniale, risolvendo anche i problemi di spazio in quanto si adatta alle esigenze e alla crescita del/della bambino/a.

Figura 23: Lettino trasformabile. Fonte: Pinterest.

Figura 24: Lettino trasformabile – evolutivo. Fonte: Pinterest.

4. IL QUARTO SPAZIO

In realtà ci sarebbe anche un quarto spazio da considerare, ovvero quello del bagnetto.

Figura 25: Foto ironica di bambino con galleggiante. Fonte: Pinterest.

Se hai una vasca da bagno, sarà più facile adattarla al bambino nelle varie fasi della crescita, altrimenti serviranno delle alternative altrettanto pratiche e sicure.

Figura 26: Vaschetta OK Baby S790/B su supporto per vasca da bagno.

Esistono degli adattatori per il lavabo, anche se io preferisco le vaschette appositamente pensate per il lavaggio del neonato, con cavalletto richiudibile e, dunque, salvaspazio.

Figura 27: Bambino in adattatore bagnetto per lavabo. Fonte: Pinterest.

Certo, in ogni caso, non pensare che siano così sicure da poter lasciare da solo il bambino, ma sicuramente sono di grande supporto!

Figura 28: Vaschetta OK Baby S790/B su cavalletto da terra con portaasciugamano.

Tu ce li hai tutti questi spazi in casa? Quale ti manca ancora?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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PICCOLO GIARDINO A MISURA DI BAMBINO

Anche un piccolo giardino può essere a misura di bambino?

Quanto sarebbe bello poter tornare a rilassarsi sull’amaca sotto la fresca ombra degli alberi o organizzare una piacevole e serena grigliata con gli amici…

E al bambino chi ci pensa?

E soprattutto dove trovo tutto questo spazio?

Lo spazio non è più un problema per il verde dal momento che sono tantissime le soluzioni che permettono di introdurlo in casa “sacrificando” poco o nulla, anzi rendendo l’ambiente ancora più accogliente e rilassante.

Il verde e la natura in sé per sé sono rilassanti, in quanto costituiscono l’habitat originario dell’essere umano.

Per cui bisogna solo stabilire quali sono le attività a cui non potreste rinunciare nel vostro piccolo giardino…assoluto relax? O vorreste coltivare un orto? O meglio adibirlo ad area gioco?

Anche qui, però, devono esserci delle REGOLE.

E prima di tutto bisogna mettere in sicurezza l’ambiente!

RELAX E SICUREZZA

Lo sviluppo psicomotorio è favorito in un ambiente naturale per la molteplicità di stimoli che offre, anche con poco.

Pericoli inclusi!

Per esempio, il fatto che il terreno non sia perfettamente livellato permette di perfezionare l’equilibrio.

Tuttavia, come per la casa, vale la stessa regola: eliminare i pericoli più importanti, soprattutto se non possiamo garantire una sorveglianza costante, dal momento che il giardino è anche il luogo in cui (noi adulti) cerchiamo un po’ di relax.

Un ambiente preparato permette al bambino di compiere i propri esperimenti in piena libertà, senza essere interrotto dalla costante allerta ai pericoli; consente di dedicarsi completamente ad una attività; sviluppa la concentrazione e, di conseguenza, l’acquisizione di un’abilità.

Preparare l’ambiente consiste anche nell’organizzarlo in base alle conquiste del bambino, affinché possa scegliere di andare verso ciò che lo interessa, in un clima di SANA PROTEZIONE.

Partendo da questi presupposti, iniziamo dalle piante.

Ci sono alcune tipologie di piante sconsigliate per la zona giochi; per esempio le piante grasse, appuntite o spinose, affinché il bambino sia libero di muoversi e giocare tranquillamente, perché è proprio il movimento a garantire il suo sviluppo mentale.

Senza il controllo ossessivo e invadente dell’adulto che non fa altro che ostacolare i suoi tentativi di concentrazione.

Fai spazio solo alle piante “commestibili” (o semplicemente non tossiche), così che il bambino ne possa provare sapori e odori in totale sicurezza.

Tra le diverse piante è interessante inserire il rosmarino che ha un ruolo fondamentale per l’ecosistema mediterraneo, poiché richiama insetti impollinatori come i bombi.

In questo modo il bambino ha modo di studiare la pianta singolarmente, ma anche inserita all’interno di un contesto molto più ampio.

È anche l’osservazione e l’insieme delle cure e delle attenzioni che un giardino richiede, a renderlo un vero e proprio laboratorio didattico.

Qui, ancora più che in casa, va tenuto un certo ordine, anche per esaltare la bellezza della natura (oltre che per questioni di sicurezza).

Allora ecco un sistema bello, economico e a misura di bambino per conservare gli attrezzi da giardino.

Figura 1: Pallet per conservare gli attrezzi da giardino. Fonte: Pinterest.

Certo, un posto riparato permetterà di conservare l’attrezzatura più a lungo.

Figura 2: Scaffale basso con copertura impermeabile. Fonte: Pinterest.

Figura 3: Scaffale basso per esterno. Fonte: Pinterest.

Anche se gli attrezzi più pericolosi vanno comunque tenuti sotto chiave, così da non temere la minima distrazione.

Figura 4: Scaffale porta attrezzi da giardino. Fonte: Pinterest.

I dislivelli costituiscono occasioni di sviluppo psicomotorio, purché calibrati in base all’età e alle abilità del bambino.

Figura 5: Percorsi per bambini da giardino. Fonte: Pinterest.

Figura 6: Basi di tronchi d’alberi numerate. Fonte: Pinterest.

Figura 7: Percorsi per attività bambini/ragazzi. Fonte: Pinterest.

Quindi ok alle casette sull’albero, sogno di ogni bambino, purché convenientemente protette con parapetti, ringhiere o reti.

Figura 8: Casetta in legno per bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 9: Casetta in legno per bambini. Fonte: Pinterest.

Circondarle con un prato morbido o con una pavimentazione antiurto può rendere più lieve l’atterraggio di una eventuale caduta.

Se hai delle vasche con dell’acqua, proteggi anche quelle dalle cadute accidentali, o rendile inaccessibili.

Figura 10: Rifugio d’ombra per bambini con piscinetta a scomparsa. Fonte: Pinterest.

I bambini piccoli rischiano di annegare anche in 20 cm d’acqua, perché non ancora in grado di padroneggiare il movimento acquatico o di gestire un’emergenza.

Tuttavia, anche l’acqua è un elemento che favorisce relax, ma anche molto il gioco.

Per cui un compromesso potrebbero essere dei giochi d’acqua da costruire insieme, come questi:

Figura 11: Parete sonora con giochi d’acqua per bambini. Fonte: Pinterest.

Da usare con parsimonia data la carenza d’acqua in estate, ma che anche in inverno possono amplificare i suoni della pioggia.

Volendo si potrebbe anche pensare ad una parete della musica, come questa:

Figura 12: Parete attrezzata per la musica. Fonte: Pinterest.

In fine, crea una zona d’ombra dove giocare o che comunque sia protetta sia d’estate sia d’inverno.

Figura 13: Rifugio per bambini con piscina di sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Una zona dove potervi rilassare insieme!

Figura 14: Area relax bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 15: Rifugio da giardino per bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 16: Rifugio da giardino per bambini. Fonte: Pinterest.

Meglio ancora se l’ombra è creata da elementi naturali come piante rampicanti o alberi.

Figura 17: Rifugio d’ombra sotto struttura per rampicanti. Fonte: Pinterest.

Figura 18: Rifugio d’ombra sotto struttura per rampicanti. Fonte: Pinterest.

Figura 19: Zona relax in giardino sotto ombra d’albero. Fonte: Pinterest.

Il modo migliore per rilassarsi insieme si raggiungerebbe con un’altalena.

Un’altalena o semplicemente un dondolo sono il sistema più naturale per rilassare un bambino (e chiunque altro) oltre che un intramontabile elemento d’arredo anche per l’indoor.

Figura 20: Bambina su altalena di fiori. Fonte: Pinterest.

Figura 21: Altalena boho su struttura in legno. Fonte: Pinterest.

Figura 22: Altalena boho su struttura in legno. Fonte: Pinterest.

Figura 23: Bambina su altalena in giardino. Fonte: Pinterest.

Figura 24: Bambino che dorme su altalena bassa in giardino. Fonte: Pinterest.

CHE COSA NON PUÒ MANCARE

  • Sicuramente non può mancare un piccolo orto, per sviluppare concentrazione e pazienza.

Figura 25: Piccolo orto domestico. Fonte: Pinterest.

Figura 26: Piccolo orto domestico verticale. Fonte: Pinterest.

Figura 27: Piccolo orto con bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 28: Piccolo orto verticale. Fonte: Pinterest.

Figura 29: Piccolo orto verticale con portavasi a uncinetto. Fonte: Pinterest.

Figura 30: Piccolo orto verticale su vecchi bancali. Fonte: Pinterest.

Figura 31: Piccolo orto verticale su struttura in legno. Fonte: Pinterest.

Figura 32: Piccolo orto verticale realizzato con pallet. Fonte: Pinterest.

Anche qui lo spazio non è un limite, ma un trampolino di lancio per la fantasia.

  • I percorsi sensoriali arricchiscono il bambino di esperienze.

E l’esperienza è la base del sapere, della conoscenza e di una fanciullezza che avrà sempre meno bisogno di rimproveri.

Figura 33: Piccolo giardino sensoriale. Fonte: Pinterest.

Figura 34: Piccolo percorso sensoriale per bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 35: Piccolo percorso sensoriale per bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 36: Piccolo percorso sensoriale per bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 37: Piccolo percorso sensoriale per bambini. Fonte: Pinterest.

La sabbia è l’elemento di manipolazione preferito dai bambini di qualunque età.

Per me non dovrebbe mancare né in giardino né in casa, dove può essere sostituito con farine varie.

I bambini ne sono attratti al punto da dedicarci davvero tanto tempo, a vantaggio delle loro motricità fine e della loro fantasia, e a vantaggio dei genitori che possono ritagliarsi un po’ di tempo prezioso.

E poi, in un certo senso, la sabbia sporca meno del terreno 😁

Di idee ce ne sono tantissime, ma vi mostro quelle che mi hanno ispirata durante le mie ricerche, e di certo potranno ispirare anche voi.

Figura 38: Piccolo playground attrezzato con lavagna e sabbia. Fonte: Pinterest.

Figura 39: Piccolo playground di sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 40: Piccolo playground di sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 41: Piccolo playground di sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 42: Piccolo playground attrezzato con sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 43: Piccolo playground di sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 44: Piccolo playground di sabbia a scomparsa realizzato con vecchi bancali. Fonte: Pinterest.

Figura 45: Piccolo rifugio per bambini con sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 46: Piccolo rifugio per bambini con sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 47: Piccolo rifugio per bambini con sabbia a scomparsa a forma di barca. Fonte: Pinterest.

Figura 48: Piccolo rifugio per bambini con sabbia a vista e zona d’ombra. Fonte: Pinterest.

Figura 49: Playground per bambini con sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

  • Per molti il giardino è sinonimo di barbecue ed esistono molte soluzioni originali e compatte, così da accontentare anche chi ha un giardino molto piccolo.
    Le soluzioni richiudibili sono anche quelle più sicure, prestando attenzione a non richiuderle subito dopo aver spento il fuoco, ma assicurandosi che la temperatura si sia abbassata.

Figura 50: Zona barbecue/cucina a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 51: Zona barbecue/cucina a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 52: Zona barbecue a scomparsa. Fonte: Pinterest.

  • Resta sempre importante coinvolgere i bambini nelle attività quotidiane, nelle attività domestiche, così come quelle del giardino e tutte le attività annesse.
    Per esempio, per quanto riguarda i panni da asciugare (quando non si usa l’asciugatrice).

L’ideale sarebbe avere un arredo dedicato, a misura di bambino, però…

Figura 53: Stendino basso per bambini. Fonte: Pinterest.

…ci sarebbero delle soluzioni salvaspazio, come queste soluzioni richiudibili, che possono essere utilizzate anche dai più piccoli nella parte più bassa.

                 Figura 54: Stendino a parete a diverse altezze. Fonte: Pinterest.                                                    Figura 55: Stendino a parete richiudibile. Fonte: Pinterest.

Figura 56: Stendino richiudibile freestanding. Fonte: Pinterest.

Chiaramente la scelta dipenderà dalle esigenze specifiche della famiglia e dello spazio effettivamente disponibile.

Se tra tutto questo resta ancora un posticino, si potrebbe scegliere di cimentarsi nella realizzazione di una piccola cucina per bambini, o comunque un posto dove poter manipolare acqua e sabbia senza sporcare troppo.

Figura 57: Cucina da esterno per bambini ricavata da cassette e pallet in legno. Fonte: Pinterest.

Figura 58: Cucina da esterno per bambini ricavata da tronchi d’albero e legno di recupero. Fonte: Pinterest.

Figura 59: Cucina da esterno per bambini ricavata da vecchi arredi. Fonte: Pinterest.

O creare una piccola officina per bambini…

Figura 60: Cucina da esterno per bambini in legno. Fonte: Pinterest.

…o ancora un lavaggio…

Figura 61: Autolavaggio da esterno per bambini ricavato da vecchi bancali. Fonte: Pinterest.

…o dove “pesare”, “cucinare” e “vendere” i prodotti dell’orto tramite il cosiddetto gioco dei ruoli, tanto amato dai bambini.

                 Figura 62 – 63 – 64: Attrezzatura per la pesa e la cottura da gioco per bambini ricavati da oggetti di reimpiego. Fonte: Pinterest.

Adesso vivrete più serenamente il vostro giardino?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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