CAMERETTA PICCOLA: MEGLIO PARETE A TEMA O PARETI NEUTRE?

CAMERETTA PICCOLA: MEGLIO PARETE A TEMA O PARETI NEUTRE?

Quante sono tormentate dal dubbio se in una cameretta piccola sia meglio una parete a tema o pareti neutre?

Un dubbio che coglie anche una cerchia più ampia, non solo per problemi di spazio, ma piuttosto per il fatto che col tempo una parete più particolare potrebbe stancare.

E già in queste poche righe sono emersi diversi nodi da sciogliere.

I colori

Partiamo dal fatto che è fortemente sconsigliato “bombardare” i bambini piccoli con colori molto accesi, contrariamente all’idea comune che vuole che lì dove ci sono bambini ci siano mille colori.

Figura 1: Esempio di area gioco eccessivamente stimolante per bambini della fascia 0 – 1 anno.

I neonati neanche li distinguono più di tanto, sebbene ne colgano alcuni contrasti.

Nonostante tutto anche in questa circostanza vengono introdotti gradualmente: prima il bianco ed il nero, poi si aggiunge il rosso e in step successivi tutti gli altri.

Da quando si è diffusa l’idea che più stimoli si ricevono in età precoci più si è facilitati all’apprendimento, più abbiamo letteralmente iniziato a bombardare questi bambini.

Per lo più con l’ambizione di tirare su dei geni, piuttosto che per interesse verso una sana crescita emotiva e intellettiva.

Con questa tendenza a trasformarli in trofei da vantare, si sono persi di vista i tempi che sono realmente necessari a metabolizzare le novità.

Con essi si è perso il rispetto verso i bambini e verso i tempi fisiologici per capire se sono attratti solo temporaneamente dalla novità o se, invece, questa proposta ha suscitato loro un interesse più profondo.

Non è nemmeno giusto lasciare i bambini in un ambiente grigio, ma tutto va dosato.

Infatti, proponendo uno o pochi stimoli alla volta, i bambini avranno modo innanzitutto di notarli, di studiarli, conoscerli, di esercitare la concentrazione e sviluppare al meglio tutte le abilità che ne derivano.

Ecco perché con i bambini è sempre preferibile utilizzare colori neutri, soprattutto per quanto riguarda l’ambiente, perché un gioco puoi sempre metterlo via, un abito puoi sempre cambiarlo o abbinarlo con qualcosa di più sobrio, ma uno spazio, soprattutto a casa, viene vissuto per un periodo relativamente lungo e soprattutto deve fare da sfondo alle attività, come una vera e propria scenografia.

Prendiamo, per esempio, uno di quei tappeti da gioco molto colorati, con colori vivaci.

E immagina di proporre su questo tappeto una pallina rossa.

Si farà fatica a notarla in mezzo a tante immagini.

Questo è un errore che ho fatto anch’io in passato e, infatti, non capivo perché mio figlio si agitava tantissimo quando lo mettevo sul tappeto, senza, tuttavia, impegnarsi a raggiungere il gioco proposto.

Semplicemente non notava il gioco.

E non sapeva da dove iniziare a studiare quel paesaggio colorato con tonalità innaturali e molto stimolanti.

Figura 2: Esempio di tappeto gioco per la fascia 0 –  1 anno, in cui si fa fatica ad individuare i giochi proposti.

A pochi mesi non si è in grado di gestire tutti questi stimoli.

È, invece, questo il momento di allenarli!

Gli stimoli

Appena arrivati a questo mondo la voglia di conoscere è troppo entusiasmante per definire un ordine di priorità.

I neonati non sanno che cosa siano le priorità, o meglio non le sanno riconoscere.

Per esempio, possono essere stremati, ma se sono circondati da qualcosa di attrattivo, anche il sonno e la stanchezza passano in secondo piano.

Motivo per cui, in particolar modo, una camera da letto deve rilassare per favorire l’addormentamento.

Spesso si posiziona la giostrina per neonati proprio sopra la culla. In realtà, questa, al di là di qualche melodia rilassante che può riprodurre, stimola all’attività, invece che conciliare il sonno.

I bambini la studiano, vogliono afferrarla, e magari ad un certo punto si addormentano per sfinimento.

Tornando alla parete a tema in cameretta, non è completamente sconsigliata se prevede tonalità e fantasie rilassanti.

Su questo aspetto si potrebbe aprire un altro tema molto ampio, nel senso che sono le tonalità neutre o pastello quelle considerate più rilassanti per la maggior parte delle persone, ma non per tutte.

Prendiamo per buono che sia valido per tutti i neonati, in quanto non hanno ancora definito una propria personalità e, quindi, una vera e propria preferenza del colore.

Parete a tema: come può valorizzare una cameretta piccola

Perché una parete a tema possa davvero valorizzare una camera, deve essere ben proporzionata rispetto allo spazio e rispetto ai materiali contenuti nell’ambiente (arredi, tessili e giochi).

Infatti, anche un ambiente caotico, troppo pieno, potrebbe trasmettere inquietudine, al pari di un colore troppo acceso predominante.

Inoltre, il fatto di lasciare dello spazio vuoto rende più facili i cambiamenti, che sono molto frequenti nei primi anni di vita; di conseguenza ne stimola la creatività.

Proprio perché un ambiente per bambini è suscettibile di cambiamenti, io non mi preoccuperei che una parete a tema possa stancare, perché è una di quelle cose che si può facilmente cambiare (diversamente da un pavimento o da una parete rivestita di piastrelle).

Blocchi di colore

Volevo, però, sottolineare che una parete a tema non è l’unico modo per abbellire una cameretta, ma soprattutto per uno spazio piccolo, e per giunta, per dei bambini che devono ancora ben definire i propri gusti, io tenderei ad utilizzare dei blocchi di colore dalle forme più simpatiche, che tendono ad armonizzare l’ambiente, a creare un accento alle diverse funzioni che si possono svolgere (angolo sonno, area gioco, area studio, vestizione) o per mettere in risalto dei dettagli che altrimenti passerebbero inosservati (come i pomelli attaccapanni, uno specchio, ecc.).

Figura 3: Esempio di piccola camera da letto con blocchi di colore sulle pareti, che definiscono l’area adibita ad ufficio e quella dedicata ai letti.

Il ruolo della natura

In ogni caso, elementi che riprendono la natura, o forme tondeggianti e sinuose che la ricordano, trasmettono sensazioni di relax, perché ci riportano al nostro ambiente primordiale (quello dell’uomo primitivo sostanzialmente).

Anche se siamo nati nel mondo civilizzato, è un po’ come se conservassimo nel nostro patrimonio genetico il dato che siamo fatti per stare nella natura.

Figura 4: Esempio di piccola cameretta da letto/camera ospiti con blocchi di colore che riprendono forme tondeggianti con richiami alla natura (sole). Elementi che vengono ripresi nei tessili inseriti nel progetto (tappeto).

Dunque, OK a immagini di paesaggi, animali o forme che ricordano fiori, coralli, onde del mare, ecc.

Figura 5: Anche quadri e piccole decorazioni che ricordano la natura svolgono una importante funzione di rilassamento nei bambini piccoli.

Se l’area gioco è nella cameretta, ma resta fuori dal campo visivo al momento del riposo, allora oserei un po’ di più con il colore; infatti lo spazio del gioco deve stimolare all’attività, controllando gli eccessi, perché deve pur sempre invitare anche alla concentrazione.

Diversamente, può diventare un ostacolo allo sviluppo delle abilità.

Riepilogo

Facendo un riepilogo, in questo articolo ti ho spiegato come potrebbe essere valorizzata una cameretta piccola, così da renderla simpatica ma allo stesso tempo educativa per i nostri bambini.

1.I colori neutri devono essere predominanti per favorire il rilassamento. Vanno anche bene colori d’accento ma prestando molta attenzione a dosarli e distribuirli omogeneamente in tutto l’ambiente, per non renderlo caotico.

2. OK a pareti a tema solo se:

    • con tonalità neutre o con colori d’accento ben dosati;
    • se riprendono temi naturali (paesaggi, fiori, animali);
    • se riprendono forme non troppo geometriche.

3. In alternativa alle pareti a tema, puoi usare i blocchi di colore per definire le varie funzioni della camera, identificando quella dedicata al sonno, alla lettura, al gioco, ecc.

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